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Ritratto di Elena Anguissola come beata Osanna Andreasi

Anguissola Elena

(Cremona 1535 ca. - Mantova post 1585)

Il dipinto, tradizionalmente attribuito alla pittrice cremonese Sofonisba Anguissola, è stato recentemente assegnato dalla critica a sua sorella Elena che in questa piccola tavola si sarebbe autoritratta nelle vesti della beata mantovana Osanna Andreasi. L'artista, infatti, prestò le proprie fattezze per dare un volto alla terziaria domenicana, qui ritratta con in mano un giglio, simbolo di purezza, e un piccolo cuore trafitto da un crocifisso, allusivo al suo intenso amore per la passione di Cristo che la mistica rivisse nel proprio corpo sotto forma di stimmate.


Scheda tecnica

Inventario
521
Posizione
Datazione
1555-1558
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 24 x 18
Cornice

cornice ottocentesca cm 86 x 25 x 3,2

Provenienza
Roma, collezione cardinale Girolamo Bernerio, 1611 (Schütze 1999). Roma, collezione Scipione Borghese, 1611 (Schütze 1999). Inv. 1693, St. XI, n.110. Inventario Fidecommissario, 1833, p. 30. Acquisto dello Stato, 1902.
Iscrizioni
In alto a sinistra "SOPHONISBA ANGUSOLA F."
Mostre
  • 1994 Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà
  • 1995 Vienna, Kunsthistorisches Museum
  • 1999 Firenze, Palazzo Pitti
  • 2005 Mantova, Palazzo Ducale
Conservazione e Diagnostica
  • 1913 Lorenzo Cecconi Principi e/o Luigi Bartolucci (supporto);
  • 1917 Francesco Cochetti;
  • 1994-1995 Anna Maria Brignardello.

Scheda

Il dipinto, elencato nel 1611 tra i beni appartenenti al cardinale Girolamo Bernerio (Schütze 1999), fu da questi donato insieme ad altri quadri al cardinale Scipione, entrando a far parte della ricca collezione di casa Borghese dove è segnalato per la prima volta nel 1693 come "un quadretto in tavola di un palmo incirca con una Monaca che tiene Cristo in una mano, e dall'altra un giglio, del n. 267 cornice nera". Elencata come opera di scuola veneziana negli elenchi fedecommissari (1833) e da Giovanni Piancastelli (1891), questa tavola fu assegnata da Adolfo Venturi al pittore senese Raffaele Vanni, contrariamente da Roberto Longhi che nel 1928 pensò ad un pittore fiorentino della prima metà del Seicento. 

Sulla base di un confronto con un dipinto della Galleria di Lord Yarborough a Londra, nel 1955 Paola della Pergola pubblicò il quadro come opera di Sofonisba Anguissola, riconoscendo nella figura ritratta il volto di Elena, sorella della pittrice cremonese, celebrata dalle fonti come talentuosa artista. Tale parere, accolto senza riserve da Maria Kusche (1989), fu messo in dubbio da Anastasia Gilardi che nel 1994 schedò il dipinto come "cerchia delle sorelle Anguissola", interpretando il soggetto - senza non pochi dubbi - come autoritratto di Elena; a differenza di Mina Gregori (1994), di Valerio Guazzoni (1994) e di Rosanna Sacchi (1994) i quali intesero il quadro come ritratto di una consorella domenicana eseguito in convento dalla pittrice. A mettere un punto alla questione è stata Angela Ghirardi che, in occasione della mostra sulla beata mantovana Osanna Andreasi, organizzata a Mantova nel 2005, ha riconosciuto il soggetto come autoritratto di Elena, qui raffiguratasi nei panni della terziaria domenicana come suggeriscono il giglio, simbolo di purezza, e il cuore trafitto dal crocifisso, tipico attributo caratteristico della santa che rimanda alla passione di Cristo rivissuta dalla mistica nel proprio corpo sotto forma di stimmate.

Il dipinto, datato intorno al 1555-1558, fu probabilmente eseguito nel 1556 quando "sor Minerva" alias Elena, insieme al padre e a Sofonisba, si recò a Mantova entrando in contatto con la corte gonzaghesca, dove il ricordo della beata Andreasi era molto vivo. Secondo la tradizione, infatti, fu proprio grazie alle preghiere della domenicana che Francesco Gonzaga tornò vivo dalla battaglia di Fornovo, divenendo per questo una delle voci più ascoltate dai duchi mantovani. Pertanto, è probabile che la tavola, dipinta a Mantova, fu qui lasciata dalla pittrice, passando poco dopo nelle mani di Girolamo Bernerio, nominato nel 1572 vicario generale della cittadina lombarda.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 70. 
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 222. 
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 224.. 
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 75, n. 133. 
  • P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (III), in “Arte Antica e Moderna”, XXX, 1965, p. 211.
  • F. Caroli, Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Milano 1987, p. 186.
  • M. Kusche, Sofonisba Anguissola en España retratista en la corte de Felipe II junto a Alonso Sánchez Coello y Jorge de la Rua, in "Archivo espanol de arte", LXII, 1989, p. 395, n. 24.
  • S. Perlingieri, Sofonisba Anguissola. The First Great Woman Artist of the Renaissance, New York 1992, pp. 60, 94-95.
  • A. Gilardi, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, catalogo della mostra (Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà, 1994. Vienna, Kunsthistoriches Museum, 1995. Washington, National Museum of Women in the Arts, 1995), a cura di M. Gregori, Roma 1994, p. 294. 
  • M. Gregori, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, catalogo della mostra (Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà, 1994. Vienna, Kunsthistoriches Museum, 1995. Washington, National Museum of Women in the Arts, 1995), a cura di M. Gregori, Roma 1994, pp. 19-20.
  • V. Guazzoni, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, catalogo della mostra (Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà, 1994. Vienna, Kunsthistoriches Museum, 1995. Washington, National Museum of Women in the Arts, 1995), a cura di M. Gregori, Roma 1994, pp. 69-70, n. 37. 
  • R. Sacchi, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, catalogo della mostra (Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà, 1994. Vienna, Kunsthistoriches Museum, 1995. Washington, National Museum of Women in the Arts, 1995), a cura di M. Gregori, Roma 1994, p. 153.
  • S. Schütze, Devotion und Repräsentation im Heilegen Jahr 1600. Die cappella di S. Giacinto in S. Sabina und ihr Auftraggeber Kardinal Girolamo Bernerio, in Der Maler Federico Zuccari, giornata degli studi (Roma, Bibliotheca Hertziana, 1999), a cura di M. Winner, München 1999, pp. 255 n. 112, 258 fig. 32, 262 n. 95.
  • A. Ghirardi, in Osanna Andreasi da Mantova (1449-1505). L’immagine di una mistica del Rinascimento, catalogo della mostra (Mantova, Palazzo Ducale, 2005), a cura di R. Masarin, Mantova 2005, pp. 170-173. 
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 168.