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Ritratto di donna su busto moderno

Arte romana


Di ignota provenienza, il ritratto raffigura una matrona con occhi grandi di forma regolare, bassa fronte, parzialmente coperta dai capelli, piccole labbra serrate e carnose. I capelli sono divisi in due bande da una scriminatura centrale che parte dalla fronte e continua su tutta la testa. Le ciocche ondulate fino alle tempie si arricciano in file parallele che degradano dalle tempie alle orecchie; dalla parte alta della nuca si dipartono due trecce, legate posteriormente in uno stretto chignon. L’acconciatura, tipica dell’età di Caligola, richiama in particolare quella della madre dell’imperatore, Agrippina Maggiore, suggerendo una datazione agli anni 40 del I secolo.


Scheda tecnica

Inventario
CLXXIX
Posizione
Datazione
ca. 40 d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco
Misure
altezza con busto cm 50; testa cm 23
Provenienza

Collezione Borghese, citato nell’Inventario Fidecommissario Borghese, 1833, C, p. 53, n. 180 (sala VIII). Acquisto dello Stato, 1902. 

Conservazione e Diagnostica
  • 1995, CBC

Scheda

Di ignota provenienza, la testa femminile è inserita con parte del collo originale in un busto moderno.

Il volto, rivolto verso la sua destra, presenta un ovale ben levigato caratterizzato da occhi grandi e di forma regolare, con palpebre spesse; la bassa fronte è parzialmente coperta dai capelli; il naso – oggetto di restauro – è dritto e ai lati sono appena visibili rughe di espressione. Le piccole labbra serrate sono dritte e carnose. L’acconciatura è elaborata: i capelli sono divisi in due bande da una scriminatura centrale che parte dalla fronte e continua su tutta la testa. Le ciocche ondulate fino alle tempie si arricciano in file parallele che degradano dalle tempie alle orecchie; dalla parte alta della nuca si dipartono due trecce, legate posteriormente in uno stretto e rigido chignon, frutto del restauro ottocentesco. L’acconciatura è tipica dell’età di Caligola e richiama in particolare quella della madre dell’imperatore, Vipsania Agrippina Maggiore, figlia di Marco Vipsanio Agrippa e di Giulia e moglie di Germanico dal 5 d.C., così come nota in una serie di ritratti elaborati per la prima volta agli inizi del regno di Caligola. Inconfondibile, infatti, è l’elaborata pettinatura dell’Augusta, documentata dalle monete coniate in suo onore dal figlio Caligola, con i capelli ondulati discriminati al centro della fronte e arricchiti sulle tempie con una serie di riccioli inanellati forati dal trapano disposti in tre file sovrapposte. Aggiungendo una nota decorativa e coloristica, questi coprono gli orecchi, mentre lunghe ciocche ondulate scendono ai lati del collo fin sulle spalle (Buccino 2011, pp. 368-369).

Rispetto al migliore ritratto di Agrippina Maggiore, quello di età caligolea conservato ai Musei Capitolini (inv. C12, cfr. Boschung 2002, pp. 212-213 con lista delle repliche; Parigi 2019), la testa Borghese presenta un minor numero di riccioli sulla fronte e le ciocche ai lati del collo, in parte oggetto di restauro, sono semplificate e ridotte in lunghezza.

All’Augusta, di cui molti ritratti furono realizzati dopo il 37 d.C. negli anni di potere di Caligola e di Claudio nel tentativo di riabilitarne la figura, caduta in disgrazia con Tiberio, che ne impose l’esilio a Ventotene (Tansini 1995; Alexandridis 2004, pp. 66-67), sceglie di avvicinarsi l’anonima matrona qui raffigurata nel ritratto Borghese, che diventa così vera e propria dichiarazione aderenza alle virtù dell’energica e appassionata principessa che cercò in ogni modo di assicurare il potere alla sua discendenza, quale unica depositaria del sangue del princeps.

Jessica Clementi




Bibliografia
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 126
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 25, n. 13.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 924, n. 13.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 29, n. 12.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 37.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Premier à Rome, Roma 1904, p. 29.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 17.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 14, nn. 125-126.
  • K. Polaschek, Studien zur Ikonographie der Antonia Minor, Roma 1973, p. 12, nota 6, n. 1
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 17.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 101.
  • K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen und den anderen kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, 3. Kaiserinnen- und Prinzessinenbildnisse, Fraunenporträts, Mainz 1983, p. 6.
  • R. Tansini, I ritratti di Agrippina Maggiore (Rivista di Archeologia Supplementi, 15), Roma 1995.
  • D. Boschung, Agrippina “Glanz des Vaterlandes” zum bildnis der Agrippina Maior im Römisch – germanischen Museum Köln, in “Kölner Jahrbuch”, 35, 2002, pp. 207-226.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 217-218, n. 202.
  • A. Alexandridis, Die Frauendes Römischen Kaiserhauses, Mainz am Rhein 2004,pp. 66-67.
  • L. Buccino, “Morbidi capelli e acconciature sempre diverse”. Linee evolutive delle pettinature femminili nei ritrati scultorei dal secondo triumvirato all’età costantiniana, in E. La Rocca - C. Parisi Presicce con A. Lo Monaco (a cura di), Ritratti. Le tante facce del potere (catalogo della mostra, Roma, Musei Capitolini, 10 marzo – 25 settembre 2011), Roma 2011, pp. 360-383.
  • C. Parigi, Ritratto di Agrippina Maggiore, in C. Parisi Presicce, L. Spagnuolo (a cura di), Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia, catalogo della mostra, Museo dell'Ara Pacis 6 aprile - 27 ottobre 2019, 2019, pp. 78-79, n. 26.
  • Scheda di catalogo 12/01008462, P. Moreno 1976; aggiornamento G. Ciccarello 2021