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Ritratto di Alessandro, su busto moderno

Arte romana


La testa, ruotata verso destra e con lo sguardo in alto, è coronata da una folta capigliatura con ciocche mosse, che sulla fronte si dispongono con un andamento verso l’alto, l’anastolé. Si tratta della raffigurazione di Alessandro Magno in atteggiamento eroico, ben attestata da numerose repliche e sottolineata nella scultura Borghese, inquadrabile tra il I e il II secolo d.C., da un piglio deciso e passionale.


Scheda tecnica

Inventario
XVIIC
Posizione
Datazione
I-II secolo d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo pentelico
Misure
altezza dell’antico cm 36, con busto cm 73
Provenienza

Collezione Borghese, ricordato nel 1832 nella seconda camera (Nibby, p. 75); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C., p. 53, n. 79. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • sec. XIX ca. - Integrazioni: il mento, la bocca, il naso e parte della mandibola destra. La superficie del volto appare rilavorata, come dimostra il gradino di attacco tra l’incarnato e la capigliatura visibile soprattutto all’altezza della tempia sinistra.
  • 1997 ca. - Monica Folcini

Scheda

La testa, posta su un busto moderno, è fortemente inclinata e volta verso destra con un’evidente tensione dei muscoli del collo. Il volto, dalle forme piene e morbide, ha grandi occhi sottolineati da palpebre leggermente rigonfie e labbra carnose e dischiuse. Sul capo le folte ciocche, tirate all’indietro, risultano mancanti della parte terminale e ai lati lasciano scoperte le orecchie e scendono sul collo in lunghe serpentine. La fronte è sormontata da quattro ciuffi. I due centrali sono rivolti verso sinistra, e uno di essi, ripiegato su sé stesso, forma un’anastolè.

Il Nibby nel 1832 ricorda la scultura nella seconda Sala e la identifica come la raffigurazione di Alessandro Magno riportando anche la presenza di un’iscrizione moderna: Alex(ander) M)agnus), da legare evidentemente all’intervento di restauro (p. 75). In seguito, il Venturi la indica come “busto di un giovane, forse Alessandro” e lo Arndt, più genericamente, come il ritratto di un uomo greco, simile per le caratteristiche ad Alessandro (1893, p. 27; 1891, p. 19, nn. 331-332). Il l’Orange vi riconosce, per la particolare disposizione della testa rivolta verso l’alto e l’intensità dello sguardo, un’elaborazione ellenistica, i cui tratti del viso possono richiamare quelli di un principe tolemaico, ponendo in relazione l’esemplare Borghese con un ritratto colossale proveniente dall’Egitto ed ora conservato al Louvre (1947, p. 43, fig. 23). Nel 1957, la Calza ne individua nuovamente un ritratto pertinente al tipo iconografico di Alessandro Magno (p. 9, n. 46). 

Il Moreno ritiene i caratteri fisionomici del volto riconducibili all’ambito iconografico del re macedone, osservando in particolare la decisa torsione di lato e all’indietro, un tipico atteggiamento eroico, la folta capigliatura con spesse ciocche, che sulla fronte si dispongono con un andamento verso l’alto. L’identificazione è condivisa dalla Marcelloni che giudica la scultura pertinente a una serie di rappresentazioni caratterizzate dalla divisione in quattro ciocche sulla fronte. A tale tipologia appartengono, per confronto, la testa colossale da Tarso alla Ny Carlsberg Glyptotek (Bieber 1964, p. 73, fig. 92-93), il torso Campana al Louvre (Bernoulli, 1905, pp. 75-77, fig. 18), il marmo al Capitolino (Bieber 1964, pp. 7071, fig. 90-91) e il ritratto al Museum of Fine Arts (Bieber 1964, p. 76, fig. 107-108).

La Marcelloni considera in maniera condivisibile l’esemplare Borghese uno dei migliori ritratti di Alessandro il Grande e lo inquadra tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. (1995, pp. 160-161).

Giulia Ciccarello




Bibliografia
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 75.
  • F. Bruckmann, P. Arndt, Griechische und römische Porträts, München 1891, p. 19, nn. 331-332.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 27.
  • J. J. Bernoulli, Die erhaltenen darstellungen Alexandersdes Grossen, München 1905, p. 75-77, fig. 18.
  • G. Giusti, La Galleria borghese e la Villa di Umberto I a Roma, Roma 1903, p. 24.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, (3° Edizione), Roma 1954, p. 10.
  • H. P. L’Orange, Apotheosis in ancient portraiture, Oslo 1947, p. 43, fig. 23.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 9, n. 46.
  • M. Bieber, Alexander the Great in Greek and Roman Art, Chicago 1964, p. 76, fig. 107-108.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Museo e Galleria Borghese. La collezione archeologica, Roma 1980, p. 14.
  • P. Moreno, Le collezioni della Galleria Borghese, Roma 1981, p. 101.
  • P. Moreno, Sculture lisippee nel Museo Archeologico di Venezia, in Venezia e l’archeologia,Roma 1990, pp. 251-257, in part. p. 253, tav. 68, fig. 7.
  • P. Moreno, L’immagine di Alessandro Magno nell’opera di Lisippo e di altri artisti contemporanei, in Alexander the Great, Reality and Myth, 1993, pp. 101-136, in part. 114-116, figg. 35, 38, 43.
  • A. Marcelloni, Testa di Alessandro, 4.19.4, in Lisippo, l’arte e la fortuna, a cura di P. Moreno, Roma 1995, pp. 160-161.
  • P. Moreno, Ch. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 93, n. 17.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, p. 177, n. 153.
  • Scheda di catalogo 12/00147844, P. Moreno 1976; aggiornamento G. Ciccarello 2020.