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Testa colossale di Apollo su busto moderno

Arte romana


La testa virile colossale, dal doppio mento pronunciato e dagli occhi grandi sporgenti, bocca piccola con labbra carnose dischiuse, bassa fronte triangolare incorniciata da una folta massa di capelli mossi, originariamente fluenti ai lati del collo in lunghe ciocche è inserita su un busto muliebre moderno. Apparteneva originariamente a una statua di Apollo in veste di citaredo; il modello è noto attraverso numerose repliche e varianti diffuse in tutto il Mediterraneo, in cui la critica è generalmente concorde nel riconoscere l’opera dello scultore Timarchide I creata nel 179 a.C. quale statua di culto del tempio romano di Apollo in circo. Elementi tecnici e stilistici collocano l’esemplare Borghese in età antonina. 


Scheda tecnica

Inventario
CXX
Posizione
Datazione
150-160 sec. d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco a grana fine
Misure
Altezza con busto cm 100 (testa cm 40)
Provenienza

Collezione Borghese, citato nell’Inventario Fidecommissario Borghese, 1833, C, p. 47, n. 93. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1996-97, Consorzio Capitolino

Scheda

L’Inventario del Fidecommesso Borghese del 1833 testimonia la presenza del busto in sala III già nel primo all’allestimento della nuova collezione: interpretato come testa muliebre “forse di Diana”, viene descritto dal Nibby come “Lucilla moglie di Lucio Vero”, mentre viene correttamente interpretato come volto virile dal Venturi.

La testa virile colossale, restaurata nella parte inferiore della capigliatura e in vari dettagli del viso, è caratterizzata da florida carnalità e rotondità, accentuate dal doppio mento pronunciato e dagli occhi grandi sporgenti con pupilla incisa in età moderna. La bocca piccola ha labbra carnose dischiuse da cui si intravedono i denti; la bassa fronte triangolare è incorniciata da una folta massa di capelli mossi, originariamente fluenti ai lati del collo in lunghe ciocche, ora spezzate. I tratti morbidi e femminei del volto – in cui è possibile riconoscere Apollo in veste di citaredo – hanno probabilmente indirizzato il restauratore moderno a inserire la testa su un busto muliebre.

La statua raffigurava originariamente un Apollo seminudo, stante sulla gamba destra, con indosso un mantello che copriva la metà inferiore del corpo; la testa era volta verso la cetra posata su un pilastro a destra, mentre il braccio destro era sollevato sul capo in atteggiamento di riposo. Il tipo è noto attraverso numerose repliche e varianti diffuse in tutto il Mediterraneo, tra cui quella da Cirene (British Museum, inv. 1871.7-25) che dà il nome alla serie. La critica è generalmente concorde nel vedervi “Apollo qui citharam tenet” opera neoattica dello scultore Timarchide I creata nel 179 a.C. quale statua di culto del tempio romano di Apollo in circo (Plinio, N.H. XXXIV, 34) in occasione del restauro dell’edificio voluto da M. Fulvio Nobiliore o M. Emilio Lepido, in cui si fondevano motivi della matura classicità, derivanti da opere di Agoracrito, Eufranor e Scopas, con l’esuberanza asiana. Non tutti gli studiosi, tuttavia, identificano la creazione dello scultore ateniese nell’Apollo tipo Cirene (es. Simon 1984, pp. 366-367 lo riconosce in un altro citaredo; Flashar 1992, p. 128 con nuova recensione delle repliche), mentre secondo altri, il modello sarebbe piuttosto una creazione di età antonina, vista la concentrazione delle repliche nel II sec. d.C. e la presenza del Typus Cirene in monete coniate sotto Commodo (Martin 1987, pp. 64-86; per una sintesi sulla storia degli studi si vd. Pafumi 2009; Ghisellini 2017).

La copia Borghese è affine, nel trattamento della chioma, all’esemplare dalla Collezione Farnese a Napoli (MANN, inv. 6262; Pafumi 2009); per entrambi la tecnica del trapano suggerisce una datazione all’età antonina.

Jessica Clementi




Bibliografia
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 89.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 16, n. 11.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 918, n. 11.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 18, n. 14.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 31.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Premier à Rome, Roma 1904, p. 25.
  • W. Helbig (a cura di), Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom, (3° Edizione), II, Tübingen 1913, p. 242, n.1547.
  • W. Amelung, P. Arndt, G. Lippold, Photographische Einzelaufnahmen antiker Skulpturen, X, 1, München 1925, p. 11, nn. 2738-2740 (Lippold).
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 12.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 13, n. 104.
  • W. Helbig, Führer durch die öffentlichen Sammlungen Klassischer Altertümer in Rom (4° Edizione a cura di H. Speier), II, Tübingen 1966, p. 728, n. 1970 (von Steuben).
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 15.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 101.
  • E. Simon, G. Bauchhenss, s.v. Apollon/Apollo, in “Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae”, II,1, Zürich München 1984, pp. 383, n. 61.
  • H. G. Martin, Römische Tempelkultbilder: eine archäologische Untersuchung zur späten Republik (Studi e materiali del Museo della civiltà romana XII), Roma 1987.
  • M. Flaschar, Apollon Kitharodos. Statuarische Typen des musischen Apollon, Köln 1992.
  • P. Moreno, Le sculture antiche nella stanza di Apollo e Dafne, in Apollo e Dafne del Bernini nella Galleria Borghese, a cura di K. Herrmann Fiore, Milano 1997, pp. 50, 59-60, fig. 12, 13.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 116, n. 13.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, p. 196, n. 177.
  • S. Pafumi, Statua di Apollo citaredo, in Le sculture Farnese. I. Le sculture ideali, a cura di C. Gasparri, Verona 2009, pp. 100-102, n. 43.
  • E. Ghisellini, Statua di Apollo Citaredo tipo Cirene, in Musei Capitolini: Le sculture del Palazzo Nuovo, 2, a cura di C. Parisi Presicce, E. La Rocca, Roma 2017, pp. 386-395.
  • Scheda di catalogo 12/00147893, P. Moreno 1976; aggiornamento G. Ciccarello 2021