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San Giovanni Battista

Cantarini Simone detto Pesarese

(Pesaro 1612 - Verona 1648)

Il dipinto, acquistato nel 1783 da Gavin Hamilton, rivela il progressivo avvicinamento di Simone Cantarini allo stile della scuola bolognese, in particolare alle opere di Guido Reni, suo maestro a Bologna. Di particolare evidenza sono i riferimenti al classicismo, successivamente sviluppati dal pittore pesarese nel corso del suo soggiorno romano.

La tela rappresenta il profeta biblico Giovanni Battista, ritratto mollemente adagiato a una roccia con i suoi classici attributi iconografici: il lungo bastone, sormontato da una croce intorno alla quale è avvolto il cartiglio con la scritta 'Ecce Agnus Dei"; il mantello rosso, segno del suo martirio; e la ciotola, usata dal santo per attingere l'acqua durante il battesimo di Cristo.


Scheda tecnica

Inventario
357
Posizione
Datazione
1625-1635
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 45 x 59
Cornice
Salvator Rosa (cm 61 x 74 x 7)
Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1783 (acquistato tramite Gavin Hamilton; Della Pergola 1955); Inventario Fidecommissario, 1833, p. 34; Acquisto dello Stato, 1902.


Scheda

Come segnalato da Paola della Pergola (1955), il dipinto è entrato in collezione Borghese nel 1783, acquistato per il tramite di Gavin Hamilton a cui furono pagati sessanta scudi "prezzo concordato tra S.E. il Sig. Principe e detto Pittore, di due quadri con sue cornici dorate, uno rappresentante una vecchia dell'Autore Giacomo Bassani, e l'altro rappresentante un S. Giovanni dell'Autore Simone da Pesaro, che ambedue detti quadri sono stati situati nella Galleria terrena del Palazzi di Roma". Il nome di Simone Cantarini riportato nel documento fu ribadito senza nessun dubbio nel Fidecommisso del 1833 e in seguito da Giovanni Piancastelli (1891), Adolfo Venturi (1893), Roberto Longhi (1928), Paola della Pergola (1955) e da ultimo da Mario Mancigotti che nel 1975 ha confermato l'attribuzione al pesarese, datando il dipinto tra il 1625-1635, periodo in cui il pittore risulta fedele al gusto classico e attento all'armoniosità del disegno.

La tela rappresenta Giovanni Battista, ritratto completamente immerso in un paesaggio, in una posa rigida e poco naturale. Il santo è raffigurato con i suoi classici attributi iconografici: il lungo bastone, sormontato da una croce intorno alla quale è avvolto un cartiglio con la scritta 'Ecce Agnus Dei"; il mantello rosso, segno del suo martirio; e la ciotola usata per attingere l'acqua del Giordano durante il battesimo di Cristo. La scena è costruita su due piani, divisi da una roccia che separa visivamente il primo piano, dove appare la figura di Giovanni Battista, da quello di fondo caratterizzato da un ampio paesaggio; soluzione ampiamente sperimentata dal pittore che però in questa tela appare debole e dimesso sia nell'uso quasi ingenuo della luce, sia nella resa poco precisa e dettagliata di alcuni particolari, come le pieghe delle vesti, il volto del protagonista e il paesaggio sullo sfondo.

Una versione analoga, eseguita su tavola, si conserva presso una collezione privata a Roma.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 211; 
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 174; 
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 211; 
  • P. della Pergola, Itinerario della Galleria Borghese, Roma 1951, p. 34; 
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 18, n. 10; 
  • R. Longhi, Saggi e ricerche 1925-28. Precisioni nelle gallerie italiane. La Galleria Borghese, Firenze 1967, p. 350; 
  • M. Mancigotti, Simone Cantarini il Pesarese, Pesaro 1975, p. 30; 
  • C. Stefani, in P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 372; 
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 118.