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Madonna con Bambino e san Giovannino

Ambito di Schedoni Bartolomeo

(Modena 1578 - Parma 1615)

Il dipinto compare per la prima volta nell’inventario del 1790 come opera di Bartolomeo Schedoni, artista emiliano la cui carriera fu strettamente legata alle corti ducali di Modena e di Parma dove l'artista si trasferì nel 1607.

Nel modo di trattare la materia pittorica, l’opera è molto vicina a un certo numero di dipinti devozionali di piccolo formato eseguiti dal pittore in Emilia, sulla cui autografia la critica non è però unanime.


Scheda tecnica

Inventario
316
Posizione
Datazione
1607-1610 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 29 x 23
Cornice
Cornice ottocentesca
Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1790 (Inv. 1790, St. X, n. 45); Inventario Fidecommissario, 1833, p. 20; Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1903-1905 Luigi Bartolucci (disinfestazione dei tarli).

Scheda

Questa tavola è attestata in collezione Borghese a partire dal 1790, elencata nell'inventario di quell'anno come opera di Bartolomeo Schedoni, nome accolto favorevolmente sia da Giovanni Piancastelli (1891) che da Adolfo Venturi (1893). Tale attribuzione fu messa in dubbio per la prima volta da Vincenzo Moschini (1927), seguito nel 1928 da Roberto Longhi che preferì parlare di un maestro della provincia emiliana, assai prossimo ai modi di Michelangelo Anselmi, Ercole Setti e Giambattista Tinti.

Nel 1955, concordando con un parere orale di Luigi Grassi, che considerava questo dipinto un originale di Schedoni vicino alla maniera di Parmigianino, Paola della Pergola pubblicò questa Sacra famiglia come opera autografa del pittore modenese, attribuzione ribadita da Kristina Herrmann Fiore (2006) che però non trova traccia nelle due monografie sull'artista (Cecchinelli, Dallasta 1999; Negro, Roio 2000).

L’opera è sicuramente vicina all'ambiente schedoniano, simile per composizione e per resa pittorica a un certo numero di dipinti devozionali di piccolo formato, eseguiti dal pittore modenese tra Modena e Parma, come la Sacra famiglia di collezione privata (Negro, Roio 2000), di cui la tavola è stata ritenuta una copia (Pallucchini 1945).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • M. Vasi, Itinéraire, Paris 1792, p. 396; 
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 100; 
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 159; 
  • V. Moschini, Bartolomeo Schedoni, in “L’Arte”, XL, 1927, p. 148; 
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 207; 
  • R. Pallucchini, I dipinti della collezione Estense, Roma 1945, p. 65, n. 890
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 68, n. 120; 
  • C. Cecchinelli, F. Dallasta, Bartolomeo Schedoni pittore emiliano. Modena 1578 Parma 1615, Parma 1999; (assente)
  • E. Negro, N. Roio, Bartolomeo Schedoni 1578-1615, Modena 2000, pp. 109-110; (assente)
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 104.