Questa Sacra Conversazione, tema particolarmente diffuso nell'ambito veneto-lombardo, è trattata secondo lo stile elegante e pacato tipico di Bernardino Licinio. A partire da sinistra si riconoscono Girolamo, Caterina d'Alessandria, il piccolo Giovanni Battista, Gesù, Giuseppe e la Vergine Maria la cui naturalezza espressiva, insieme a quella della martire alessandrina, ha indotto la critica a ritenere questi due volti dei veri e propri ritratti. Le figure di Girolamo e di Giuseppe, invece, influenzate da modelli stilistici tosco-romani, suggeriscono di datare l'opera al 1540 circa.
Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza VII, n. 24; Della Pergola 1955); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 22. Acquisto dello Stato, 1902.
«Un quadro grande, la Madonna il Bambino San Gioseppe, San Giovannino a cavallo su una pecora tre altre figure che tengono un libro in mano in tela del N. 318 cornice dorata con riporti intagliati di Paolo Veronese»: così questo dipinto, dalla provenienza ignota, è elencato nel 1693 nell’inventario dei beni di casa Borghese, attribuito in tale occasione a Paolo Caliari, nome rivisto nel 1833 dall’estensore del fidecommesso, dove la tela viene invece inventariata come «Scuola Veneziana». Nel 1892 Morelli (1892; Id. 1897) fu il primo a parlare di Bernardino Licinio, paternità successivamente confermata da tutta la critica (Modigliani 1903, Longhi 1928, Venturi 1928, Della Pergola 1955, Vertova 1975, Herrmann Fiore 2006).
La composizione, dalla geometria semplice e forse un po’ rigida rispetto alla vicina ma antecedente Sacra Conversazione con donatore del Musée de Grenoble (inv. MG 23, firmata e datata 1532; Momesso 2009, p. 58, n. XVI), mostra quello stile elegante e pacato proprio del pittore veneziano, in linea con quanto da questi realizzato intorno agli anni quaranta del Cinquecento quando, allentatasi la tensione fortemente tizianesca, l’artista guardò alla coeva produzione tosco-romana, evidente soprattutto nella realizzazione manieristica di Girolamo (si veda ancora Vertova 1975).