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Sacra Famiglia

copia da Pippi Giulio detto Giulio Romano

(Roma 1499 ca. - Mantova 1546)

Il dipinto, in deposito dal 1916 presso la chiesa di Santo Spirito ad Urbino, risulta una variante della Madonna del Velo di Raffaello, eseguito da un anonimo pittore intorno alla metà del XVI secolo.  

Rappresenta Gesù, ritratto sdraiato su un lettino, mentre Maria copre il suo tenero corpicino con un delicatissimo velo, assistita da Giuseppe e dal piccolo Giovanni Battista.


Scheda tecnica

Inventario
387
Datazione
metà XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 90 x 76
Cornice

Cornice ottocentesca

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 36; Della Pergola 1959) Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1912 Emanuele Giorgi Sernicoli

Scheda

La provenienza di questo dipinto è ignota. Le sue prime notizie, infatti, risalgono al 1833 quando la tela compare per la prima volta negli elenchi fedecommissari ottocenteschi descritta come opera di ignoto (Inv. Fid. 1833). Il quadro, citato come 'Anonimo' ancora nel 1891 (cfr. Piancastelli 1891), fu avvicinato per la prima volta da Adolfo Venturi alla scuola di Giulio Romano, pittore attivo nella prima metà del XVI secolo, considerato da sempre uno dei più fedeli allievi, nonché collaboratore, di Raffaello Sanzio.

Secondo Paola della Pergola, invece, il dipinto sarebbe una variante della Madonna del Velo di Raffaello (Chantilly, Museo Condé, inv. PE40), realizzato a detta della studiosa dalla stessa 'rozza mano' della Madonna col Bambino e san Giovannino di collezione Borghese (inv. 428; Della Pergola 1959) pubblicato nel 1959 come 'Copia da Giulio Romano' (Eid). È molto probabile, infatti, come suggerito da Paola della Pergola che l'autore di questa tela si sia rifatto ad un originale perduto eseguito da Giulio Romano, il quale avrebbe tradotto e variato a sua volta la composizione di Chantilly, quest'ultima attestata fino ai primi anni del XVII secolo presso la basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, da dove fu prelevata dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati, passando con altri dipinti della sua collezione, nella raccolta di Scipione Borghese (cfr. Deldicque 2020).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 469;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 188;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 215;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 94;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 128;
  • M. Deldicque, in Raphaël Chantilly. Le maître et ses élèves, catalogo della mostra (Chantilly, Musée Condé, 2020), a cura di M. Deldicque, Dijon 2020, pp. 50-51.