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La presentazione di Gesù al tempio

copia da Assereto Gioacchino

(Genova 1600 - 1649)

L'opera, entrata in collezione Borghese nel 1926, risulta una copia tarda della parte centrale di una pala di Gioacchino Assereto conservata alla Pinacoteca di Brera. Il dipinto - un olio su carta, trasportata su tela - presenta un lieve strato di gesso la cui granulosità ha spinto la critica a collocarne l'esecuzione in Inghilterra sul finire del XVII secolo. Raffigura la cosiddetta Presentazione di Gesù al tempio, un soggetto ampiamente frequentato dagli artisti che tratta del rito organizzato da Maria e Giuseppe quaranta giorno dopo la nascita del Messia.


Scheda tecnica

Inventario
569
Posizione
Datazione
fine XVII - inizi XVIII secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Olio su carta riportata su tela
Misure
cm 110 x 74
Provenienza

Collezione Lord Joseph Duveen, 1926 (Della Pergola 1955); Acquisto dello Stato 1926.


Scheda

Ceduto dal mercante inglese Joseph Duveen in cambio della tassa di esportazione per l'acquisto degli arazzi fiamminghi della collezione Stroganoff, il quadro fu destinato dallo Stato italiano al Museo Borghese, dove entrò nel 1926 come opera giovanile di Lorenzo Lotto. Tale attribuzione, scartata da Roberto Longhi (1926), fu rivista dallo studioso in favore del pittore genovese Gioacchino Assereto che pubblicò la teletta come replica parziale della Presentazione al tempio di Brera, pala già attribuita a Benedetto Crespi e da Longhi stesso restituita all'Assereto. Tale giudizio, accolto da Paola della Pergola (1955), fu confermato da Gian Vittorio Castelnovi (1971) che nel 1971 pubblicò l'opera come 'Copia da Gioacchino Assereto', riferimento ripreso nel 2006 da Kristina Herrmann Fiore (2006).

La tela raffigura la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, qui rappresentato stretto tra le braccia di sua madre Maria e il sommo sacerdote, mentre un bambino reca all'altare delle tortore sacrificali. Sebbene si tratti di una copia, il quadro reitera quei caratteri tipici della pittura lombarda che in passato hanno fatto ipotizzare un incontro tra il pittore genovese e la pittura di Giovan Battista Crespi detto il Cerano.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • B. Ghiner, Referendum e A dispetto dei Santi. Il disfacimento della Collezione Stroganoff, in “Vita Artistica”, I, 1926, pp. 12, 17, 23 ss.;
  • U. Ojetti, Notizie e Commenti, in “Dedalo”, VII, 1926, pp. 479-480;
  • R. Longhi, L’Assereto, in «Dedalo», VII, 1926, pp. 356-359;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p.71, n. 125;
  • G. V. Castelnovi, La Pittura nella prima metà del Seicento dall’Ansaldo a Orazio De Ferrari, in La Pittura a Genova e in Liguria dal Seicento al primo Novecento, a cura di G. Bruno, I, Genova 1971, p. 157;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 182.