La tela, segnalata in Collezione a partire dal 1693, viene attribuita prima a Tiziano, poi a Bonifacio de' Pitati, e infine, all'inizio del Novecento, è definitivamente riconosciuta come opera di Antonio Palma.
La composizione, che risente evidentemente dei precedenti modelli di Jacopo Palma, presenta un'impaginazione molto articolata. In primo piano è il tema principale del soggetto, il ritorno del figliol prodigo (Luca 15, 11-32), mentre sullo sfondo, diviso pressoché a metà da una corte delimitata da nobili architetture e da un ricco paesaggio, sono invece altri episodi inerenti il racconto biblico.