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Il ritorno del figliol prodigo

Barbieri Giovan Francesco detto Guercino

(Cento 1591 - Bologna 1666)

Il dipinto, proveniente dalla collezione Lancellotti, fu acquistato nel 1818 da Camillo Borghese per arricchire la propria collezione di famiglia, dispersa in parte durante l’occupazione francese. Il soggetto - il ritorno del figliol prodigo - è tratto dal Nuovo Testamento (Luca 15, 11-32), in cui si narra la vicenda di un vecchio uomo che perdona e accoglie il figlio minore, dopo che questi ha sperperato la sua parte di eredità. Nella scena, infatti, viene sottolineato il tema dell’intimità domestica ritrovata, a cui allude il gesto paterno del saggio genitore che con una mano stringe la spalla del giovane ragazzo, ritratto mentre si sta spogliando dei vecchi abiti per indossare quelli puliti portati da un servo sulla sinistra. Ad accoglierlo inoltre c'è un cane, simbolo di fedeltà e misericordia.


Scheda tecnica

Inventario
042
Posizione
Datazione
1627/1628 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 125 x 163
Cornice
Cornice ottocentesca
Provenienza

Roma, collezione Lancellotti, 1770 (Hamilton 1773, tav. 37); Roma, principe Camillo Borghese, 1818 (Piancastelli 1891, p. 201; Della Pergola 1959, , p. 226, n. 100); Inventario Fidecommissario 1833, p. 13; Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1968 Bologna, Palazzo dell'Archiginnasio;
  • 1989 San Pietroburgo, Hermitage;
  • 2003-2004 Milano, Palazzo Reale;
  • 2004 Roma, Stazione Termini (Ala Mazzoniana);
  • 2006 San Diego, Timken Museum of Art;
  • 2009 Kyoto, The National Museum of Modern Art;
  • 2010 Tokyo, Metropolitan Art Museum;
  • 2011-2012 Roma, Palazzo Barberini;
  • 2013 Rio de Janeiro, Museu Nacional de Belas Arte;
  • 2015 Tokyo, National Museum of Western Art;
  • 2019 Bard, Forte di Bard;
  • 2019-2020 Napoli, Palazzo Reale.
Conservazione e Diagnostica
  • 1946 Carlo Matteucci (pulitura del manto viola e vari restauri);
  • 1968 Gabinetto Restauro Bologna (leggera pulitura, verniciatura);
  • 1997 OPUS (restauro della cornice);
  • 2002-2003 Andrea Parri (restauro della cornice).

Scheda

Il dipinto entrò in collezione Borghese nel 1818, come risulta da una ricevuta di pagamento, rintracciata da Giovanni Piancastelli tra le carte dell'Archivio Borghese e pubblicata da Paola della Pergola nel 1959 (p. 226, n. 100). Di fondamentale importanza, questo documento attesta l'acquisto della tela da parte di Camillo Borghese che, tramite il suo mediatore Ignazio Grossi, ottenne cinque opere dal principe Orazio Lancellotti, sborsando complessivamente una somma pari a 3000 scudi. La provenienza del dipinto dalla suddetta collezione è altresì comprovata sia da un'incisione di Domenico Cunego - datata 1770 - in cui si legge "Romae ex Tabula in Aedibus Lancellotti" (Hamilton 1773, tav. 37); sia da un disegno di Francesco Caucig eseguito tra il 1781 e il 1787 (Vienna, Kupferstichkabinett, inv. 976).

Tenuto conto di questa informazione e sapendo che in effetti Guercino aveva lavorato a Roma per Tiberio Lancellotti, nel 1968 sir Denis Mahon ha collocato l'esecuzione di questa tela tra il 1627-1628 (Mahon 1968, pp. 147, 151, n. 61), parere accolto unanimemente da tutta la critica. Secondo lo studioso, infatti, tale datazione sarebbe in linea con le scene dipinte nel 1627 sulle pareti della cattedrale di Piacenza, dove si denota la stessa staticità della composizione che conferisce alla tela una certa calma ed equilibrio, evidenti sia nella resa dei personaggi che nell'uso dei colori.

Il soggetto rappresentato - il ritorno del figliol prodigo - fu eseguito da Guercino numerose volte nell'arco della sua carriera, sia nel periodo giovanile, a cui sono ascritte le due tele eseguite nel 1618 e 1619 - rispettivamente per i cardinali Ludovico Ludovisi e Giacomo Serra -, sia nel pieno della maturità quando replicò questo tema per Taddeo Barberini (1642), don Gregorio Maffoni (1642), per il veneziano Giovanni Nane (1651) e nel 1654 per l'arcivescovo Girolamo Boncompagni che donò l'opera al principe Lorenzo Onofrio Colonna. Una delle tante versioni di questo soggetto, sempre di mano del Guercino, è rammentata in collezione Borghese dal 1693 (Inv. 1693, St. III, n. 120; Inv. 1700, St. III; Inv. 1790, St. III, n. 5), venduta nel 1801 a un intermediario francese, un certo Durand. Un'altra variante con solo due figure - già in collezione Hercolani - fu infine acquistata nel 1870 da Marcantonio Borghese, destinata al castello di Nettuno.

  Antonio Iommelli




Bibliografia
  • C. C. Malvasia, Felsina Pittrice, Bologna 1678, a cura di G. P. Zanotti 1841-1844, IV, p. 298;
  • G. Hamilton, Schola Italica Picturae sive Selectae quaedam tabulae aere incisae cura et impensis Gavini Hamilton pictoris, Romae, Giuseppe Perini inc, 1773, tav. 37;
  • G. Atti, Intorno alla Vita e alle Opere di Gian Francesco Barbieri detto il Guercino da Cento, Roma 1861, p. 131;
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 201;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 56;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 180;
  • A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese, Roma 1948, p. 65;
  • P. Della Pergola, Itinerario della Galleria Borghese, Roma 1951, p. 41;
  • C. A. Petrucci, Catalogo generale delle Stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Calcografia Nazionale, Roma 1953, pp. 48, 300;
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, pp. 50-51, n. 81;
  • P. Della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (I), “Arte Antica e Moderna”, 1964, n. 26, p. 225;
  • J. Hess, Kunstgeschichtliche Studien zu Renaissance und Barock, Rom 1967, p. 337;
  • D. Mahon, in Il Guercino: (Giovanni Francesco Barbieri, 1591 - 1666), catalogo della mostra (Bologna, Biennale d’Arte Antica, 1968), a cura di D. Mahon, Bologna 1968, pp. 147, 151, n. 61;
  • N. Barbanti Grimaldi, Il Guercino, Bologna 1968, p. 91;
  • L. Vertova, Il Guercino a Bologna, in “Antichità viva”, V, 1968, p. 74;
  • F. Vivian, Guercino seen from the Archivio Barberini, in “The Burlington Magazine”, CXIII (814), 1971, pp. 23-24;
  • L. Salerno, I dipinti del Guercino, Roma 1988, p. 210;
  • Il Guercino: Giovanni Francesco Barbieri, 1591–1666, catalogo della mostra (Bologna, Museo Civico Archeologico, 1991; Cento, Pinacoteca Civica, 1991; Cento, Santa Maria del Rosario, 1991; Frankfurt, Main, Schirn-Kunsthalle 1991-1992), a cura di D. Mahon, Bologna 1991, p. 112, n. 38;
  • G. Stone, Guercino, catalogo completo dei dipinti, Firenze 1991, p. 134;
  • A. Coliva, a cura di, La Galleria Borghese, Roma 1994, n. 122;
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 319;
  • S. Lucantoni, in Il Museo senza confini. Dipinti ferraresi del Rinascimento nelle raccolte romane, a cura di J. Bentini e S. Guarino, Milano 2002, pp. 222-223, n. 51;
  • S. Barchiesi, in Guercino: poesia e sentimento nella pittura del '600, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale, 2003), a cura di D. Mahon, Milano 2003, pp. 210-211, n. 65;
  • Guercino: stylistic evolution in focus, catalogo della mostra (San Diego, Timken Museum of Art, 2006-2007), a cura di S. Prasad, San Diego, 2006, p. 47, tav. 2;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 19;
  • L. Bartoni, in Galleria Borghese. The Splendid Collection of a Noble Family, catalogo della mostra (Kyoto, The National Museum of Modern Art, 2009; Tokyo, Tokyo Metropolitan Art Museum, 2010), a cura di C.M. Strinati, A. Mastroianni, F. Papi, Kyoto 2009, p. 164, n. 44;
  • M. Minozzi, in Guercino. Capolavori da Cento a Roma, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Barberini, 2011), a cura di R. Vodret, F. Gozzi, Roma 2011, p. 116, n. 22;
  • D. Mahon, Catalogo critico dei dipinti, Bologna 2013, p. 151, n. 21;
  • N. Turner, The Paintings of Guercino. A Revised and Expanded Catalogue raisonné, Roma 2017, p. 441, n. 154;
  • Il Guercino. Opere da quadrerie e collezioni del Seicento, catalogo della mostra (Bard, Forte di Bard, 2019), a cura di E. Rossoni, L. Berretti, Bard 2019;
  • L'arte della Giustizia. La giustizia nell'arte, catalogo della mostra (Napoli, Palazzo Reale, 2019), a cura di G.S. Ghia, Roma 2020.