Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Tre putti dormienti

Attribuito a Van De Vliete Gillis detto Egidio della Riviera

(Malines - Roma 1602)

Tre putti alati scolpiti in marmo bianco dormono su una base di pietra di paragone incorniciata di giallo antico e giallo di Siena; sono poggiati l’uno sull’altro e assumono posizioni diverse: supina, rannicchiata, adagiata su un fianco. È stato proposto di identificarli con Morfeo, Icelo e Fantaso, le tre personificazioni dei sogni della mitologia greca.

Il gruppo è probabilmente la copia di un rilievo molto noto fra i contemporanei, eseguito nel 1597 da Gillis van den Vliete per i Mattei, forse di mano dello stesso scultore fiammingo. Termine di riferimento per la datazione dell’opera è il 1609, anno in cui nella contabilità di casa Borghese ne è registrato l’acquisto su mandato di Giovanni Battista Borghese, fratello minore di Paolo V.


Scheda tecnica

Inventario
CLXXXIV
Posizione
Datazione
ante 1609
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
marmo giallo antico; marmo giallo di Siena; marmo bianco; pietra di paragone
Misure
cm. 90x65
Provenienza
Giovanni Battista Borghese, 1609; Inventario Fidecommissario Borghese, 1833, C, p. 47, n. 94; Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
  • 1982    Roma, Museo del Palazzo di Venezia e Museo Centrale del Risorgimento
  • 2011-2012     Roma, Galleria Borghese
Conservazione e Diagnostica
  • 1996 - 1998 Persichelli L.

Scheda

Il rilievo raffigura tre putti alati immersi in un sonno profondo, i cui corpi adagiati in posizioni diverse risultano leggermente sovrapposti l’uno sull’altro: un putto è rannicchiato e poggia la testa sul compagno sdraiato in posizione supina, questi a sua volta poggia il capo sul terzo putto, reclinato su un fianco, la cui testa sfiora la schiena del primo. 

I tre putti sono scolpiti in marmo bianco e giacciono su una base ovale in pietra di paragone, circondata da una cornice modanata in giallo antico e giallo di Siena. Il contrasto cromatico dei diversi materiali utilizzati mette in evidenza le tre figure, il cui risalto dal fondo è sottolineato dal motivo del piedino di uno dei tre putti che fuoriesce dalla cornice.

I tre putti alati potrebbero raffigurare Morfeo, Icelo e Fantaso, personificazioni dei sogni figlie della Notte (Faldi 1954, p. 13).

Il rilievo risulta essere stato acquistato nel 1609 per 100 scudi da Giovanni Battista Borghese in un mandato di pagamento conservato nell’Archivio Vaticano (Faldi 1954, p. 14, doc. I), nel quale non è però indicato il nome dell’autore. Si tratta di una copia del rilievo commissionato nel 1597 da Ciriaco Mattei a Gilles Van de Vliete, come riportato dal Martinelli che li definiva “ritratti da quelli c’hanno i Mattei” (1644, p. 111). L’originale, oggi perduto, era un’opera assai nota presso i contemporanei come testimoniato dalle repliche ritrovate da Faldi nelle fonti e non rintracciabili: una copia era nella collezione Giustiniani dal 1621 e un’altra sicuramente in Palazzo Colonna. Non è possibile sapere se quella attualmente conservata a Palazzo Pitti a Firenze e quella passata sul mercato antiquario nel 2018 siano da identificarsi con gli esemplari citati.

L’opera è stata avvicinata anche, per analogie stilistiche, al gruppo dei Putti che lottano, attribuito a Stefano Maderno, conservato presso la Galleria Doria Pamphili di Roma (Lavin 1968, p. 229). Recentemente è stato proposto di identificarne l'autore nello stesso Gillis van den Vliete, il cui nome era italianizzato in Egidio della Riviera, autore dell'originale di proprietà Mattei (Pierguidi 2012, p. 161).

La base di legno decorata, realizzata da Giovanni Battista Soria nel 1615 (Faldi 1954, p. 14, doc. III) su cui l’opera era stata inizialmente collocata fu sostituita nell’allestimento tardo settecentesco con un’ara circolare antica decorata con bucrani e ghirlande, e risulta oggi dispersa. Esposto nel 1644 nella sala XX (Martinelli, p. 111), nel 1700 il rilievo era nella sala dell’Ermafrodito (Montelatici, p. 278), e nel 1796 era nell’attuale sala III (L. Lamberti, E.Q. Visconti, p. 12).

Sonja Felici




Bibliografia