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Testa colossale di Ercole del tipo Antinori-Napoli

Arte romana


La testa, innestata su un busto moderno, riproduce il tipo iconografico dell'Ercole in riposo, in particolare nella variante Pozzuoli-Antinori, nella quale la leonté, la pelle del leone nemeo, ucciso dall'eroe, ricopre il capo con il muso e le zampe anteriori sono annodate sul petto. Il modello originale è attribuito al bronzista Lisippo da Sicione, operante nel IV secolo a.C., del quale la testa Borghese è da ritenere una replica inquadrabile nel II secolo d.C.

Ercole è raffigurato con il capo coperto da una massa compatta di riccioli, che si congiungono con quelli della folta barba, più lunghi all'altezza del mento. Lo sguardo dall'espressione severa è accentuato dalle palpebre pesanti e dagli occhi infossati.

All'interno della Palazzina Borghese il Nibby ricorda per la prima volta nel 1832 la scultura esposta nella seconda sala, sua attuale collocazione.


Scheda tecnica

Inventario
LXXXIII-B
Posizione
Datazione
II secolo d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo di Luni
Misure
altezza con busto moderno cm 74; altezza dell’antico cm 42, della testa cm 0,41, del viso cm 9,29
Provenienza

Collezione Borghese, ricordata per la prima volta nel 1832 nella II sala dal Nibby (p.72). Inventario Fidecommissario Borghese, C., p. 45, n. 66. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • XIX secolo - Interventi eseguiti in marmo e stucco. Restauri nel collo con la leontè fino sopra le orecchie di Eracle, la metà destra del viso, il naso, il sopracciglio sinistro, una ciocca della barba sotto il mento a sinistra. Moderno il busto.
  • 1996-97 - Liana Persichelli

Scheda

Il Nibby nel 1832 riporta la collocazione nella sala II, dove la colossale testa di Ercole è attualmente esposta e la definisce di “buon lavoro” (p. 72). La camera, denominata inizialmente “del Sole”, per la presenza di una statua radiata del dio, accoglie una sorta di ciclo eroico erculeo, che ricorre in diverse iconografie tra le opere della raccolta Borghese.

La scultura, di dimensioni colossali, conserva di antico la testa, posta su un busto moderno e coperta dalla leontè che scende dalla sommità sulle spalle e si annoda con le zampe sul petto.

Il capo è leggermente reclinato in avanti e coperto da una massa di corte e fitte ciocche che arrivano a congiungersi con la folta barba davanti alle orecchie. La lavorazione della barba appare simile ma arricchita da riccioli dal marcato effetto chiaroscurale, reso dall’uso del trapano. Gli occhi, sormontati da pesanti palpebre, sono infossati e la piccola bocca appena dischiusa.

La replica Borghese dell’eroe, inquadrabile nel II secolo d.C. riproduce il tipo iconografico dell’Ercole in riposo, ampiamente conosciuto e riprodotto in opere scultoree e nelle produzioni numismatiche. In particolare, gli elementi caratteristici sembrano legare l’opera al tipo “Pozzuoli-Antinori” il cui archetipo è rappresentato da una statua proveniente da Pozzuoli e conservata al Museo Archeologico di Napoli, nella quale la testa dell’eroe è coperta dal muso del leone e sul petto sono annodate le zampe anteriori dell’animale. Il tipo è rappresentato inoltre da una statuetta della collezione Antinori a Firenze (Moreno 1994, pp. 491-492; Moreno 1995). L’archetipo si fa risalire a un originale bronzeo della fine del IV secolo a.C., attribuita al bronzista Lisippo di Sicione. 

Giulia Ciccarello




Bibliografia
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 72.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano del Palazzo della Villa Borghese, Roma 1840, p. 13, n. 6.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 915, n. 6.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano del Palazzo della Villa Borghese, Roma 1854, p. 15, n. 6.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 26.
  • G. Giusti, La Galleria Borghese e la Villa di Umberto Primo a Roma, Roma 1904, p. 23.
  • F. P. Johnson, Lysippos, Duhram 1927, p. 197.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, (3° Edizione) Roma 1954, p.10
  • M. Bieber, The Sculpture of the Hellenistic Age, New York 1955, p. 37, fig. 79.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 9, n. 45.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p.13.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p.101, fig. a p. 86.
  • P. Moreno, Il Farnese ritrovato ed altri tipi di Eracle in riposo, in “Mélanges de l'École Française de Rome”, Antiquité, 84, 1982, pp. 379-526, in part. p. 522, n. B.8.4, figg. 137-138.
  • P. Moreno, C. Sforzini, I ministri del principe Camillo: cronaca della collezione Borghese di antichità dal 1807 al 1832, in “Scienze dell’Antichità”, 1, 1987, p. 360.
  • P. Moreno, s.v. Ercoli Farnese, in “Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale”, vol. I, II Suppl., Roma 1994, pp. 489-494.
  • P. Moreno, Ch. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 86, n. 7.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 168-169, n. 140.
  • Scheda di catalogo 12/01008380, P. Moreno 1979; aggiornamento G. Ciccarello 2020