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Susanna e i vecchioni

Honthorst Gerrit van detto Gherardo delle notti

(Utrecht 1592 - 1656)

Il dipinto rappresenta un episodio tratto dal libro di Daniele nell’Antico Testamento, soggetto ampiamente diffuso nella pittura di Cinque e Seicento. La scena è incentrata sul tentativo di seduzione da parte di due uomini nei confronti della bella Susanna, colta mentre è intenta a farsi il bagno nella fontana del suo giardino. L’opera appartiene alla tarda produzione dell’artista olandese Gerrit van Honthorst e fu acquistata nel 1783 dal principe Marcantonio IV Borghese.


Scheda tecnica

Inventario
027
Posizione
Datazione
1655
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 157 x 213
Cornice
‘800 (con fregio loto/palmette) cm. 180 x 231 x 8
Provenienza
Collezione di Marcantonio IV Borghese, 1783 (acquisto presso Giovanni de’ Rossi); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 32, n. 2. Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
  • 1989 San Pietroburgo, Hermitage Museum 
  • 1995-1996 Düsseldorf, Kunstmuseum; Darmstadt, Hessisches Landesmuseum 
  • 2008-2009 Düsseldorf, Museum Kunstpalast
  • 2009-2010 Kyoto, National Museum of Modern Art; Tokyo, Metropolitan Art Museum
  • 2015 Firenze, Galleria degli Uffizi
Conservazione e Diagnostica
  • 1915 Tito Venturini Papari
  • 1946 Carlo Matteucci (pulitura)
  • 1993 Marcone/Sannucci (relazione conservativa)
  • 2009 Cecilia Bernardini

Scheda

Il dipinto è firmato e datato in basso a sinistra “G. Honthorst 1655” e appartiene all’ultima fase della produzione dell’artista olandese, detto Gherardo delle Notti, eseguito un anno prima della sua morte. 

La composizione rappresenta Susanna e i vecchioni, noto episodio tratto dal tredicesimo capitolo del libro del profeta Daniele (1-44) in cui la bella protagonista, moglie di Joachim, è colta nell’atto di fare il bagno in una fontana per rinfrescarsi dall’intensa calura. Seminuda, raffigurata in piedi nella vasca, Susanna viene importunata da due uomini con il turbante, uno dei quali tenta di strapparle di dosso il lenzuolo bianco in cui è avvolta. Sullo sfondo si intravedono un’altra porzione della fontana da cui scende l’acqua, decorata con un putto, e le fronde degli alberi.

La critica ha individuato nella composizione l’influenza dei modelli bolognesi, quali Domenichino (Schneider 1933, p. 30), Ludovico Carracci e Guido Reni (Judson 1999, p. 58). Il tema fu largamente diffuso nella pittura cinque-seicentesca, trattato anche più volte da molti artisti di diverse scuole, probabilmente per la possibilità di esaltare la sensualità del personaggio femminile nell’ambito di una rappresentazione sacra. 

Il dipinto entrò nella collezione Borghese nel 1783 mediante acquisto del principe Marcantonio IV presso Giovanni de’ Rossi. La vendita ebbe come tramiti il pittore scozzese Gavin Hamilton e l’architetto Antonio Asprucci, entrambi coinvolti nel rinnovamento della Villa Pinciana a cui il principe si stava dedicando proprio in quegli anni, in concomitanza con un ampliamento della prestigiosa raccolta artistica della famiglia. L’acquisto della Susanna si inserisce proprio in tale contesto, insieme ad un nucleo di quadri fiamminghi di cui verosimilmente faceva parte anche il Concerto dello stesso artista, tuttora in Galleria (inv. 31). 

Questa fase di acquisizioni è documentata da un elenco di ricevute in cui il dipinto appare così descritto: “Una Susanna al bagno di Honthorst detto Gherardo delle Notti longo pmi 7 5/12, alto pmi 5 2/3” (cit. in Della Pergola 1959a, p. 268).

La prima attestazione dell’opera nella Villa Borghese risale al 1791 ed è rintracciabile nell’Itinerario istruttivo di Roma di Mariano Vasi, dove è citata “la Casta Susanna, d’Honthorst” nella seconda stanza dell’appartamento superiore (Vasi 1791, I, p. 289).  

Nonostante la firma, probabilmente nel tempo divenuta illeggibile, l’opera viene citata nell’Inventario fidecommissario del 1833 come anonimo di scuola fiamminga, ed è ricondotta al suo autore da Giovanni Piancastelli nel 1891 (p. 429).

Un disegno di stesso soggetto dell’artista è apparso recentemente sul mercato antiquario ed è stato acquistato dal Metropolitan Museum di New York. Secondo Gert Jan van der Sman, il foglio è databile tra il 1625 e il 1630, molti anni prima la realizzazione del dipinto Borghese. Il disegno presenta molte similitudini compositive con la versione dipinta ma anche alcune vistose variazioni, tra cui la posizione di Susanna, raffigurata seduta sul bordo della vasca e non in piedi, e le sembianze nonché l’abbigliamento dei due uomini. Il confronto non rivela una distanza temporale così ampia tra le due opere, tanto da far supporre che la Susanna dipinta sia in realtà una tarda ripresa di una composizione giovanile perduta, di cui rimarrebbe testimonianza nel disegno di New York (Onali 2015, p. 206).

Pier Ludovico Puddu




Bibliografia
  • M. Vasi, Itinerario istruttivo di Roma, Roma 1791, I, p. 289.
  • X. Barbier de Montault, Les Musées et Galeries de Rome, Rome 1870, p. 364.
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 429.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 45.
  • G.J. Hoogewerff, in U. Thieme, F. Becker, Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler, XVII, Leipzig 1924, p. 447.
  • G.J. Hoogewerff, Gherardo delle Notti, Roma 1924, p. 11.
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 178.
  • A. von Schneider, Caravaggio und die Niederländer, Marburg-Lahn 1933, pp. 30, 135.
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, (“Itinerari dei musei e monumenti d’Italia”, XLIII), Roma 1935, p. 16. 
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, (“Itinerari dei musei e monumenti d’Italia”, XLIII), Roma 1951, p. 22.
  • K. Bauch, Aus Caravaggio’s Umkreis, in “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, VII, 1956, p. 236.
  • A. Pigler, Barockthemen. Eine Auswahl von Verzeichnissen zur Ikonographie des 17. und 18. Jahrhunderts, Budapest 1956, I, p. 224.
  • P. Della Pergola, Un acquisto di opere fiamminghe per la Galleria Borghese, in “Mededelingen van het Nederlands Historisch Instituut te Rome”, X, 1959, p. 268 [Della Pergola 1959a].
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, pp. 165-166, n. 239 [Della Pergola 1959b].
  • P. Polman, De aprilstorm van 1732 tegen toelating van een apostolisch vicaris in de hollandse zending, in “Mededelingen van het Nederlands Historisch Instituut te Rome”, X, 1959, pl. I.
  • J.R. Judson, Gerrit van Honthorst, a discussion of his position in Dutch Art, (“Utrechtse bijdragen tot de kunstgeschiedenis”), Den Haag 1959, p. 149.
  • B. Baumgärtel, scheda in Die Galerie der Starken Frauen. Regentinnen, Amazonen, Salondamen, catalogo della mostra (Düsseldorf, Kunstmuseum 1995; Darmstadt, Hessisches Landesmuseum 1995-1996), a cura di B. Baumgärtel, S. Neysters, R. Baader, München 1995, pp. 338-339, n. 175. 
  • J.R. Judson, in J.R. Judson, R.E.O. Ekkart, Gerrit Van Honthorst 1592-1656, (“Aetas aurea”, XIV), Doornspijk 1999, p. 58, n. 18.
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 15.
  • N. Roth, Der Verboten Blick in der Christlichen Kunst, in Der Verbotene Blick auf die Nacktheit. Diana und Actaeon, catalogo della mostra (Düsseldorf, Museum Kunstpalast, 2008-2009), a cura di B. Wismer, Ostfildern, 2008, pp.98, 102. 
  • L. Bartoni, scheda in Galleria Borghese. The splendid collection of a noble family, catalogo della mostra (Kyoto, National Museum of Modern Art 2009; Tokyo, Metropolitan Art Museum 2010), a cura di R. Vodret Adamo, Kyoto 2009, pp. 168-169, n. 46.
  • M. Onali, in Gherardo delle Notti. Quadri bizzarissimi e cene allegre, catalogo della mostra (Firenze, Uffizi, 2015), a cura di G. Papi, L. Lorizzo, Firenze 2015, pp.206-207, n. 39.