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Madonna con Bambino e san Giovannino

Maniera di Tosini Michele detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio

(Firenze 1503 - 1577)

Già assegnata a Raffaello, e quindi a Marcello Venusti, l'opera va considerata un debole riflesso della produzione sacra di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. Questa fu sempre attestata su schemi tradizionali semplificati e facilmente comprensibili ai fedeli e si attestò sull'adesione ai moduli classicisti sereni ed equilibrati di inizio secolo.

Scheda tecnica

Inventario
443
Posizione
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
tempera su tavola
Misure
cm 85 x 69
Provenienza

Inv. 1693, st. VIII, n. 37; Inv. fidecommissario Borghese 1833, p. 14. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1907, Luigi Bartolucci
  • 1964, Alvaro degli Esposti

Scheda

Maria, che ha in braccio il piccolo Gesù, sta ricevendo insieme al figlio da un inginocchiato Giovanni Battista, bambino riconoscibile dalla croce astile, un cartiglio in cui è possibile leggere parzialmente le parole pronunciate al momento del Battesimo di Cristo (Giovanni 1, 29) Ecce Agnus Dei. La scena si svolge nelle vicinanze di un edificio antico, così come ravvisabile dalla colonna liscia a destra, dietro alla quale si apre un paesaggio cittadino, contraddistinto da una torre di ingresso rossastra con un ponte e una porta sopra la quale campeggia una pittura, e poco più a sinistra una chiesa bianca.

Così come rilevato da Paola Della Pergola (1959), l’opera in analisi può essere riconosciuta per la prima volta nel «quadro di tre palmi Ca. in tavola con la Madonna e Bambino che tiene la Croce in mano del n. 47 Cornice liscia intagliata dorata di Raffaele», a cui segue l’attribuzione nell’inventario fidecommissario del 1833 a Marcello Venusti. Sarà Giovan Battista Cavalcaselle nella monumentale monografia su Raffaello redatta insieme a Crowe (1891) ad accostare per la prima volta il nome di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio a questa tavola. Concordano con questa attribuzione Rusconi (1906) e Longhi (1928), mentre la Della Pergola, a ragione, attenua l’assegnazione di autorialità in favore di una più generica, quanto pertinente, maniera del Tosini. Completamente discorde dal resto della critica appare Bernard Berenson, che in un primo momento inserisce il dipinto nella produzione di Giuliano Bugiardini (1904), poi la avvicina alla mano di Girolamo del Pacchia (1909), infine si pronuncia in favore di una paternità a Girolamo Genga (1936).

Esposta nel 1939 nella stanza di ingresso dell’attuale piano della Pinacoteca (De Rinaldis 1939), è sicuramente una composizione di grande interesse realizzata da un artista toscano che molto guarda alla produzione di Michele di Ridolfo, ma che nella costruzione dei volti osserva le opere leonardesche – interessante la somiglianza del tondo del viso della Vergine con quello della cosiddetta Madonna Benois dell’Ermitage (inv. ГЭ-2773) o con la Madonna del Garofano dell’Alte Pinakothek di Monaco (inv. 7779) – e in quella del paesaggio risuona le esperienze senesi del citato Pacchia, soprattutto se confrontato con il tondo raffigurante una Madonna con il Bambino presso il Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto a Firenze (inv. 1890, 3441) e il Ratto delle Sabine del Getty Museum di Los Angeles (inv. 72.PB.9).

Lara Scanu




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 89
  • G.B. Cavalcaselle, J.-A. Crowe, Raffaello: la sua vita e le sue opere, Firenze 1891, III, p. 405
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 207
  • B. Berenson, The Florentine painters of the Renaissance with an index to their works, New York 1904, p. 112
  • A.J. Rusconi, La Villa, il Museo e la Galleria Borghese, Princeton 1906, p. 91
  • B. Berenson, The central Italian painters of the Renaissance, New York 1909, p. 211
  • R. Longhi, Precisioni nelle gallerie italiane. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 221
  • B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento: catalogo dei principali artisti e delle loro opere con un indice dei luoghi, Milano 1936, p. 190
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1939, p. 18
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, pp. 40-41, n. 55
  • K. Hermann Fiore, Roma scopre un tesoro. Dalla Pinacoteca ai depositi, un museo che non ha più segreti, Roma 2006, p. 143