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Lucrezia

Negretti Jacopo detto Jacopo Palma il Vecchio

(Serina 1480 ca. - Venezia 1528)

Il dipinto è documentato in collezione Borghese sin dal 1650. Il soggetto, che diviene un tema iconografico di grande fortuna nel corso dei secoli XVI e XVII, è tratto dal leggendario episodio della storia romana di cui è protagonista Lucrezia, moglie virtuosa di Collatino. Oltraggiata dal figlio di Tarquinio il Superbo, la nobildonna preferisce uccidersi, causando così l’insurrezione dei romani e la cacciata dei tiranni. Nell’opera, di cui si conoscono altre versioni, l’artista aggiorna attraverso lo straordinario cromatismo di Tiziano la sua formazione pittorica desunta dai modelli di Bellini e Giorgione.


Scheda tecnica

Inventario
106
Posizione
Datazione
1515 ca.
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 71,5 x 59
Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1650 (Manilli 1650, p. 109; Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza II, n. 88); Inventario Fidecommissario 1833, p. 19. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1905 Bartolucci (disinfestazione)
  • 1936 Matteucci

Scheda

Ricordato nel 1650 da Iacomo Manilli, che lo assegnava erroneamente a Tiziano, il dipinto è citato nell’inventario della collezione Borghese del 1693 sempre come opera di Tiziano (Della Pergola 1964, p. 224). Il riferimento al Vecellio viene riportato nell’inventario Fidecommissario del 1833, mentre Piancastelli (1891) lo elencava più genericamente come “scuola veneta”. Fu debitamente restituito a Palma il Vecchio da Morelli (1897) con una datazione intorno al 1510-1514. L’ascrizione al pittore e la collocazione nella fase giovanile della sua attività furono accolti dalla critica successiva, ad eccezione di Berenson (1906, p. 119), che la considerava opera eseguita in età matura, e di Gombosi (1937), il quale proponeva una datazione verso il 1520. Della Pergola (1955, p. 125) ne escludeva un’esecuzione posteriore al 1515 indicandola, tra le varie repliche del soggetto, come “non […] tra le migliori”. Mariacher (1968; 1975) collocava il dipinto dopo le Tre sorelle di Dresda, spingendo la datazione al 1518-1520, seguito da Rylands (1988), che la datava nella seconda metà degli anni Venti parlando di “mechanical execution” e suggerendo un intervento della bottega. Coliva (1994) la considerava databile verso il 1510. Più di recente Savy (2013) ne ha evidenziato la derivazione da modelli tizianeschi quali ad esempio la Vanità presso l’Alte Pinakothek di Monaco e Belotti (2015, p. 132) l’ha inserita tra le opere appartenenti alla fase matura, datandola al 1525-1528.

L’opera raffigura la matrona romana Lucrezia, moglie di Tarquinio Collatino, che scelse di suicidarsi per sottrarsi al disonore dopo aver subito violenza da Tarquinio il Superbo. La giovane donna tiene in pugno l’arma con cui porrà fine alla propria vita e fissa lo spettatore con un’espressione pacata che neutralizza il dramma dell’episodio. L’opera rientra in un filone inaugurato da Tiziano e divenuto assai di moda, ovvero quello della rappresentazione di figure femminili a mezzo busto, talvolta identificabili per l’attributo che le accompagna, accomunate da fattezze fisiche rispondenti a una bellezza florida e sensuale. Palma interpreta il nuovo genere di matrice tizianesca in dipinti luminosi e dalle superfici smaltate, dove il soggetto rivolge lo sguardo verso l’osservatore con esplicita attitudine d’invito, come nel caso della Lucrezia Borghese.

Elisa Martini




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, p. 109
  • J. Burckhardt, Der Cicerone, III, Leipzig 1869, p. 925
  • A. Woltmann, K. Woermann, Geschichte der Malerei, Leipzig 1882, p. 734
  • P. Locatelli, Notizie intorno a Giacomo Palmi il Vecchio, Bergamo 1890, p. 64
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 63
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 87
  • G. Morelli, Della Pittura Italiana. Studi Storici Critici: Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, Milano 1897, p. 243
  • E. Modigliani, The Borghese Museum and Gallery, in “Connoisseur”, II, 1902, p. 175
  • B. Berenson, The Venetian painters of the Renaissance: with an index to their works, New York 1906, p. 119
  • M.E. Phillips, The Venetian School of Painting, London 1912, p. 196
  • R. Longhi, Cartella tizianesca, in “Vita Artistica”, II, 1927, p. 218
  • W. Suida, Rivendicazioni a Tiziano, in “Vita Artistica”, II, 1927, p. 209
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 187
  • A. Spahn, Palma Vecchio, Leipzig 1932, pp. 39, 43, 48, 123
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 49
  • G. Gombosi, Palma Vecchio: des Meisters Gemälde und Zeichnungen in 195 Abbildungen (Klassiker der Kunst in Gesamtausgaben; 38), Stuttgart 1937, p. 80
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 125, n. 226, tav. 225
  • B. Berenson, Italian pictures of the Renaissance. A list of the principal artists and their works with an index of places. Venetian School, 2 voll., London 1957, I, p. 125
  • P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (I), in “Arte Antica e Moderna”, XXV, 1964, p. 224, n. 88
  • R. Longhi, Edizione delle opere complete. II. Saggi e ricerche 1925-1928, 2 voll., Firenze 1967, I, p. 338
  • G. Mariacher, Palma il Vecchio, Milano 1968, p. 72, n. 47
  • G. Mariacher, Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio, in I pittori bergamaschi: dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento, I, Bergamo 1975, p. 213, n. 48, p. 234, ill.
  • P. Rylands, Palma il Vecchio: l’opera completa, Milano 1988, p. 248, n. 88, p. 111
  • P. Rylands, Palma Vecchio, Cambridge 1992, p. 231, n. 88, pp. 96-97, 105
  • A. Coliva, Galleria Borghese, Roma 1994, pp. 62-64
  • M. Lucco, Palma Vecchio (rec.), “The Burlington Magazine”, CXXXVI, 1090, 1994, p. 33
  • K. Herrmann Fiore, Museo e Galleria Borghese. Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 38
  • B.M. Savy, Negretti, Jacopo, detto Palma il Vecchio, in Dizionario Biografico degli Italiani, 78, 2013
  • R. Belotti, S. Milesi, Palma il Vecchio: la diligente tenerezza del colore, Bergamo 2015, pp. 58, 132