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Adorazione del Bambino

Maestro del Tondo Borghese

attivo a Firenze fine XV - inizio XVI secolo

L’autore della tavola, genericamente indicato come “Maestro del Tondo Borghese”, è più frequentemente identificato con Jacopo del Tedesco, artista attivo a Firenze fra fine Quattro e inizi Cinquecento. Raffigura la Sacra Famiglia e San Giovannino all’interno di una capanna, al di là della quale si dispiega un paesaggio montuoso gremito di figure. Due pastori giungono da destra, l’uno in atteggiamento di adorazione, l’altro recando un agnello.


Scheda tecnica

Inventario
352
Posizione
Datazione
Fine del XV secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
tempera su tavola
Misure
diam. cm 78
Provenienza

Roma, Collezione Borghese, 1693 (Inv. 1693, St. I, n. 13); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 7. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1900 Luigi Bertolucci (disinfestazione)
  • 1941 Carlo Matteucci

Scheda

L’opera viene citata per la prima volta nell’inventario del 1693 come “del Polaiolo” (Della Pergola 1964). Della Pergola (1959) faceva accenno ad un dipinto descritto nell’inventario della raccolta di Lucrezia d’Este, esprimendo comunque dubbi sulla possibilità di identificarlo con questo. A partire dalla menzione inventariale del 1693, il riferimento al Pollaiolo rimane immutato negli inventari Borghese del 1700 (St. I, n. 9) e del 1790 (St. I, n. 6), venendo riportato anche da Pietro Rossini nel Mercurio Errante (1700), fino al catalogo di G. Piancastelli (1891).

L’identificazione dell’autore del tondo è controversa sin da quando Berenson (1897) lo assegnò a Girolamo di Benvenuto, senza tuttavia incontrare il favore della critica, tra cui Longhi (1928). Raggruppando attorno all’opera un gruppo di dipinti affini, De Francovich (1927) proponeva di assegnarla a Jacopo del Tedesco, un allievo di Domenico Ghirlandaio documentato a Firenze nel 1503 intorno al cui nome sarebbe stato riunito più tardi un più ampio corpus di opere da Fahy (1976), che tuttavia preferì mantenere la più generica etichetta di Maestro del Tondo Borghese. Il nome di Jacopo del Tedesco fu ripreso come appellativo di comodo da Della Pergola nel catalogo dei dipinti della Galleria Borghese (1959) per designare un pittore fiorentino attivo nel Quattrocento. La personalità artistica del Maestro del Tondo Borghese, ulteriormente precisata da Venturini (1992), che ad essa assegnò alcuni degli affreschi nell’Appartamento Borgia in Vaticano (1492-1494), è stata recentemente identificata con quella di Michele di Giovanni Scheggini detto il Graffione (Bernacchioni 2018).

L’ignoto pittore appare stilisticamente affine al Ghirlandaio, soprattutto nei tratti fisionomici dei volti della Madonna e del Bambino. Alla componente fiorentina si coniugano le caratteristiche fisiche nordiche di San Giuseppe e dei pastori sulla destra (Moreno, Stefani 2000).

Elisa Martini




Bibliografia
  • P. Rossini, Il Mercurio errante delle grandezze di Roma, tanto antiche, che moderne, Roma 1700, p. 48.
  • X. Barbier de Montault, Les musées et galeries de Rome: catalogue général de tous les objets d’art qui y sont exposés, Rome 1870, p. 347.
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 224.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 171.
  • H. Ullmann, Piero di Cosimo, in “Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen”, 17, 1896, p. 139.
  • B. Berenson, The Central Italian painters of the Renaissance, New York 1897 (ed. 1909), p. 182.
  • G. Lafenestre, E. Richtenberger, La peinture en Europe. II. Rome. Les musées, les collections particulières, les palais, Paris 1905, p. 62.
  • J.A. Rusconi, La Villa, il Museo e la Galleria Borghese, Bergamo 1906, p. 90.
  • P.E. Küppers, Die Tafelbilder des Domenico Ghirlandajo, Straßburg 1916, p. 76.
  • G. De Francovich, Appunti su alcuni minori pittori fiorentini della seconda metà del XV secolo, in “Bollettino d’arte”, 20, 1926/27 (1927), pp. 536-540, p. 542, fig. 15.
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 211.
  • B. Berenson, The drawings of the Florentine painters, I, Chicago 1938, p. 77.
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, pp. 30-31, n. 35.
  • P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (I), in “Arte Antica e Moderna”, XXVI, p. 221, n. 13.
  • R. Longhi, Edizione delle opere complete. II. Saggi e ricerche 1925-1928, 2 voll., Firenze 1967, I, p. 349.
  • E. Fahy, Some Followers of Domenico Ghirlandajo, 1976, pp. 167-168.
  • L. Venturini, Un altro pittore fiorentino nell'appartamento Borgia. Il Maestro del tondo Borghese, in Maestri e botteghe, pittura a Firenze alla fine del Quattrocento, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 16 ottobre 1992-10 gennaio 1993), a cura di M. Gregori, A. Paolucci, C. Acidini Luchinat, Cinisello Balsamo, Milano 1992, pp. 283-289, fig. 1.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano, 2000, p. 232, n. 20.
  • K. Herrmann Fiore, Museo e Galleria Borghese. Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 116.
  • R. Ciabattini, Maestro del tondo Borghese (attivo a Firenze tra XV e XVI secolo), Firenze 2016, p. 88 n. 43.
  • A. Bernacchioni, Cosimo Rosselli a Sant'Ambrogio e una proposta per il Graffione, in Cosimo Rosselli: tre restauri, nuova luce su un maestro del Rinascimento fiorentino, a cura di C. Acidini, N. Rosselli Del Turco, Firenze 2018, pp. 96-96, 104.