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Camino

Cardelli Lorenzo

(Roma 1733 ca. - 1794)

De Rossi Antonio

attivo ultimo quarto del sec. XVIII

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Il camino presenta un frontale con architrave liscio in porfido rosso e una mensola in marmo bianco con dentelli che, con un lieve aggetto, poggia su due colonnine scanalate, sempre in porfido. Queste hanno la base in marmo bianco e il capitello dorico in bronzo dorato. Il prospetto è decorato da festoncini di foglie in bronzo dorato sorretti da nastri; al centro è una testina di Bacco tra due cornucopie, mentre sui dadi di raccordo sono due mascheroncini, tutti in bronzo dorato. Il gusto per la policromia si accorda con la veste tardosettecentesca della palazzina, ridecorata per volere di Marcantonio Borghese.


Object details

Inventory
camini-X
Location
Date
1784-1786
Classification
Period
Medium
marmo bianco, porfido rosso antico; applicazioni in bronzo dorato
Dimensions
altezza cm 132; larghezza cm 202; profondità cm 62
Provenance
Text not translated yet

Commissionato dal Principe Marcantonio Borghese.

Conservation and Diagnostic
  • 1906 Romeo Lazzari

Commentary

In porfido rosso e marmo bianco, questo camino alla francese è vicino stilisticamente al camino in giallo antico e marmo bianco della Stanza XIX. La documentazione su questi manufatti, conservata nell’Archivio Apostolico Vaticano, è pubblicata negli studi di Ferrara (1987) e González Palacios (1993). Le rifiniture metalliche sono descritte da De Rossi in un documento datato 3 giugno 1783: "guarnizione di rame dorato per un camino nel Palazzo Nobile in Villa Pinciana cioè come siegue 2 capitelli con suoi membri piccoli attaccati secondo l'ordine della colonna e Pilastro [...] al camino di Porfido ... scudi 48 2 pezzi [...] (?) assestati a detto Camino [...] la Guarnizione [...] per il piano dell'Architrave del detto Camino consistente 2 Cuornocuopi con suoi fiori frutti foglie [...] scudi 8 [...] una maschera Baccante in mezzo a detti  cuornocopi di rame scudi 6 [...] 4 Festoni a cascate con 4 legature di cappi di fettuccie, con 4 cascate di festoni, ed altre 4 cascate dritte che escono tra i cuornocopi e festoni [a detto Architrave di camino [...] scudi 16 [...] 4 mascheroni [...] assestati a detto Camino [...] scudi 16 [...]”. Il conto di Cardelli del settembre 1782 ("l’intaglio eseguito nelli tre cammini di marmo statuario") si riferisce ai tre camini più antichi, che includono questo e quelli delle sale XIX e XX. Di lineare semplicità, il frontale è decorato con motivo affine al Monumento a Trasilo nel Teatro di Dionisio ad Atene - una serie di semplici festoncini appesi a fiocchi - pubblicato in Le Antichità di Atene di Stuart e Revett (1762). Le colonnine, con fusto scanalato e capitelli lisci decorati con rosette, seguono l'ordine dorico codificato dal Vignola, tratto dal Teatro di Marcello. Capitelli simili già si trovano in un progetto di camino pubblicato da Chippendale nel 1760. Questi richiami a monumenti antichi non sono letterali ma si riferiscono a una conoscenza diffusa di celebri modelli. Così ancora la spirale che delimita all'interno la bocca, per quanto motivo assai ripetuto, potrebbe anche essere una diretta citazione di "fregi etruschi" piranesiani (Ferrara 1987). Sulla mensola, nell’inventario del 1809, risulta ci fosse un orologio disegnato da Giuseppe Valadier con mosaici di Cesare Aguatti: "Il cammino di Porfido e marmo bianco con suo paracamino di legno dipinto, molle e Paletta. Sopra del medesimo un Orologio di Pietre, e metalli dorati con carro sopra tirato da due cavalli, e due figure Egizie di metallo con le sfere rotte, e campana di cristallo".

I sei camini della Villa, ai quali lavorano gli stessi artisti impiegati nella contemporanea ridecorazione degli interni voluta da Marcantonio Borghese e condotta sotto la direzione dell’architetto Antonio Asprucci, conservano in cinque casi i fondi in metallo originali (eccetto il camino della stanza XI che ne ha uno più antico). Fu lo stesso De Rossi a fornire questi manufatti, sicuramente 4 nel 1783: "Addì 31 luglio 1783...un Frontone grande d'ottone, con festoni, ara nel mezzo, tronchi di palme ...Addì 29 dicembre 3 Frontoni d'ottone simili al primo fatto, con averci mutato il Basso rilievo dell'Ovato di Mezzo ..." (f. 5342, n. 5205). Questi quattro fondi sembrano riferirsi ai camini delle stanze IX, X, XIX e XX perché tra loro simili con la sola variazione della decorazione nell'ovale centrale.  A Domenico Cialdi "Fabricatore di Majoliche a S. Gallicano" si devono le piastrelle del fondo.

La bocca del camino è incorniciata da una modanatura di foglie di acanto. L’interno del focolare è rivestito di mattonelle quadrate maiolicate di cm. 21x21 disposte in cellule quadripartite a formare diversi motivi geometrici dal celeste puntinato di blu, al giallo, al bianco. La piastra del focolare ha una voluta centrata da una testina di Medusa tipo Rondanini (così detto dall’esemplare conservato nella Gliptoteca di Monaco di Baviera), dalla quale partono festoni di alloro legati da nastri. Al centro, entro cornice ovale, è scena di sacrificio: entro un paesaggio è collocata un'ara sacrificale con fiamma accesa, mentre, a sinistra, è una sfinge su alto zoccolo.

Paola Berardi




Bibliography
  • J. Stuart, N. Revett, Le antichità di Atene, Londra 1762.
  • L. Ferrara Grassi, Il Casino di Villa Borghese: i camini; note e documenti per l’arredo degli interni; la collaborazione di Agostino Penna e Vincenzo Pacetti, in E. De Benedetti (a cura di), Ville e palazzi. Illusione scenica e miti archeologici, “Studi sul Settecento romano”, n. 3, Roma 1987, p. 250; p. 253; p. 272.
  • A. González Palacios, Il gusto dei principi: arte di corte del XVII e del XVIII secolo, Milano 1993, pp. 246-247.
  • P. Mangia, Il ciclo dipinto delle volte. Galleria Borghese, Roma 2001, p. 65.