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Vergine addolorata

Seguace di da Ponte Jacopo detto Jacopo Bassano

(Bassano del Grappa 1510 - 1592)

Questa tela, documentata nelle raccolte Borghese a partire dal 1610, ricalca alla lettera un quadro con identico soggetto eseguito da Tiziano e attualmente conservato presso una collezione privata di Seattle. Rappresenta la Vergine addolorata con le mani giunte mentre in silenzio esprime tutto il suo dolore per la morte di Gesù. Un'analoga composizione, realizzata in mosaico nel 1607 dal veneziano Alvise Gaetani, si conserva tuttora in Galleria.


Scheda tecnica

Inventario
063
Posizione
Datazione
seconda metà del XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 90 x 70
Cornice

Cornice ottocentesca decorata con palmette (cm 115 x 95,3 x 8,2)

Provenienza

Roma, collezione Francesco Borghese, 1610 (Archivio Apostolico Vaticano, d'ora in poi, AAV, Archivio Borghese, b. 7502, c.n.n.; cfr. Della Pergola 1955); Inv. 1615, n. 632 (AAV, Fondo Borghese, Serie IV, busta 73); Inv. 1633 ca., c. 4, n. 36; Inv. 1790, St. IV, n. 33; Inventario Fidecommissario 1833, p. 15; Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1952 Augusto Cecconi Principi, Francesco Binna (pulitura, rimozione delle vernici alterate, fissaggio del colore, riprese di piccole cadute e verniciatura finale).

Scheda

La provenienza di questa teletta è tuttora ignota. L'opera, infatti, è attestata nelle raccolte borghesiane solo a partire dal 1610 ("Una Madonna con manto nero e velo bianco e mani giunte palma a palma"; AAV, AB, b. 7502, c.n.n.), dettagliatamente elencata tra le "Robbe" di Francesco Borghese che nel 1615, in seguito ad una convenzione stipulata con il cardinale Scipione Borghese, cedette a quest'ultimo il quadro ed altri importanti capolavori - tra cui la Madonna dei Candelabri di Raffaello (AAV, FB, IV.73; cfr. Della Pergola 1955).

Descritta nel 1650 da Iacomo Manilli come opera di Tiziano (Manilli 1650), questa Madonna fu ben presto accostata al mosaicista Marcello Provenzale da Cento (Inv. 1790; Inv. 1833), errore dovuto a una confusione tra le composizioni di quest'artista e il mosaico riproducente l'Addolorata di Alvise Gaetani (inv. 502) che, pur essendo firmato sul retro, recò fino al 1891 un'errata attribuzione al centese.

Nel 1893 Adolfo Venturi, lasciandosi ingannare dal nome del Provenzale, ritenne questa teletta uno studio preliminare realizzato dal mosaicista per l'esecuzione del suddetto mosaico, ipotesi debitamente rifiutata da Paola della Pergola (1955) che, trovando alcune affinità con la Crocifissione dipinta da Jacopo Bassano per la chiesa trevigiana di San Teonisto, attribuì il quadretto a un anonimo seguace dell'artista. Tale pista, scartata dall'Arslan (1960), secondo cui l'opera sarebbe del tutto avulsa dall'ambiente bassanesco, è stata rigettata anche da Kristina Herrmann Fiore (Ead. 2006), che dal canto suo ha pubblicato il dipinto con un'attribuzione al pittore Giovan Battista Salvi il Sassoferrato.

Se dunque il problema sulla paternità della tela resta tuttora aperto, non c'è dubbio invece che il soggetto derivi dall'Addolorata di Tiziano di Seattle (coll. privata; già coll. P. Jackson Higgs), a sua volta desunta dalla Mater dolorosa con le mani giunte su tavola eseguita nel 1554 dal Maestro cadorino su commissione di Carlo V (Madrid, Museo del Prado. inv. P449). Secondo un'ipotesi, purtroppo difficilmente dimostrabile (si veda a tal proposito Della Pergola 1955 con bibl. precedente), la Mater dolorosa di Seattle proverrebbe a sua volta da casa Borghese, dove sarebbe sparita sul finire del XVII secolo e rimpiazzata con la presenta Addolorata. Percorrendo tala pista, la tela tizianesca sarebbe dunque da identificare con quella ceduta nel 1783 da Filippo III Colonna a Robert Sloane che poco dopo la immise sul mercato antiquario per giungere infine a Seattle (cfr. da ultimo Dal Pozzolo 2007).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, p. 302;
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 214;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 67;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 182;
  • A. M. Mayer, Una ignota Mater Dolorosa di Tiziano, in “L’Arte”, XXXVIII, pp. 374-375;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 103-104, n. 184;
  • E. Arslan, I Bassano, II, Milano 1960, p. 365;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 26;
  • E. M. Dal Pozzolo, Mater dolorosa, scheda in Tiziano. L'ultimo atto, catalogo della mostra (Belluno, Palazzo Crepadonna; Pieve di Cadore, Palazzo della Magnifica Comunità, 2007-2008), a cura di L. Puppi, Milano 2007, p. 384