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Madonna con Bambino tra i santi Antonio abate e Caterina d’Alessandria

Boateri Jacopo de'

(attivo nel secondo quarto del sec. XVI)

Pur essendo citata negli inventari antichi come opera di Pietro Perugino, la tavola è stata avvicinata al catalogo del pittore Jacopo de' Boateri, uno dei tanti seguaci dell'artista bolognese Francesco Francia, attivo nella prima metà del XVI secolo. Il dipinto, raffigurante la Madonna tra i santi Antonio abate e Caterina d'Alessandria, sembra riflettere alcuni modelli del Maestro bolognese, come confermano sia la schematicità compositiva delle simmetrie, sia le forme armoniose delle figure immerse nel tipico paesaggio emiliano.


Scheda tecnica

Inventario
060
Posizione
Datazione
metà XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 67 x 55
Cornice

Cornice ottocentesca decorata con quattro palmette angolari (cm 85 x 73 x 7,5)

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1790 (Inv. 1790, St. I, n. 20; Della Pergola 1955); Inventario Fidecommissario 1833, p. 8; Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 2003 Laura Ferretti, Maria Francesca Tizzani (disinfestazione, ripristino mobilità traverse, tonalizzazione cunei e protezione supporto; restauro della cornice);
  • 2008 Vega Santodonato (riparazione piccole cadute di pellicola);
  • 2011 Vega Santodonato (riparazione piccole cadute di pellicola);
  • 2013 Vega Santodonato (riparazione lievi sollevamenti).

Scheda

La provenienza di questo dipinto è ignota. L'opera, infatti, è documentata in collezione Borghese solo a partire dal 1790, attribuita nel relativo inventario borghesiano a Pietro Perugino.

Assegnata negli elenchi fedecommissari a Francesco Raibolini, noto col nome di Francesco Francia, questa tavola ne reitera certamente i modelli, testimonianza del favore incontrato dalle composizioni del noto Maestro bolognese, copiate a più riprese dagli allievi e dai suoi numerosi seguaci. Come ipotizzato da Corrado Ricci - in un parere orale trascritto nelle note di Giovanni Piancastelli (1891) - con tutta probabilità il presente quadro fu eseguito da Jacopo de' Boateri, un pittore italiano attivo a Bologna intorno agli anni Quaranta del XVI secolo, la cui vicenda storico-artistica mostra ancora diverse lacune. Tale nome, accettato dalla critica (A. Venturi 1893; Longhi 1928; De Rinaldis 1939), fu confermato nel 1955 da Paola della Pergola (1955) che nel primo catalogo dei dipinti di Galleria Borghese, sottolinea le affinità di tecnica e di stile che corrono tra la tavola in esame e un dipinto firmato dall'artista raffigurante la Madonna col Bambino e San Giuseppe, conservato presso la galleria di Palazzo Pitti di Firenze (cfr. Supino 1930). In effetti, la sommaria esecuzione del quadro, unita alla poca originalità della composizione, ritornano di frequente nel catalogo del Boateri, caratteristiche che da sempre hanno indotto gli studiosi a considerarlo un mero traduttore dei modelli del Francia (Supino 1930).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 165;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 64;
  • G. Morelli, Della Pittura Italiana. Studi Storici Critici: Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, Milano 1897, p. 196;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 182;
  • I. B. Supino, Boateri, Iacopo, in Enciclopedia Italiana Treccani, 1930, ad vocem;
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1939, p. 18;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 17, n. 8;
  • R. Longhi, Saggi e ricerche 1925-28. Precisioni nelle gallerie italiane. La Galleria Borghese, Firenze 1967, p. 335;
  • C. Stefani in P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 286;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 25.