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Virgin and Child with Saint Francis of Assisi

umbrian school


Listed in the inventories of the gallery under the name of Pietro Perugino, this small-scale and not very high-quality work should instead be ascribed to an anonymous Umbrian painter active in the first half of the sixteenth century and influenced by Perugino.

Object details

Inventory
484
Location
Classification
Period
Medium
oil on copper
Dimensions
cm 10 x 8
Provenance
Text not translated yet

Inv. 1790, st. VII, n. 95; Inv. fidecommissario Borghese 1833, p. 31. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservation and Diagnostic
  • 1941, Carlo Matteucci
  • 2022, Matilde Migliorini

Commentary

Il piccolo dipinto su rame compare nella collezione Borghese a partire dall’inventario del 1790, dove viene menzionata «La B. Vergine col Bambino e S. Francesco, Pietro Perugino»; l’attribuzione permane nel documento fidecommissario e in Piancastelli (1891), mentre Venturi (1893) riconduce l’opera ad una più generica scuola umbra, posizione poi condivisa da Paola Della Pergola (1955), mentre Longhi (1928) non vi riconosce un originale, bensì un’imitazione Ottocentesca.

Questa composizione è sicuramente frutto di un artista gravitante attorno all’attivissima bottega del Vannucci, un pittore con ogni probabilità era impiegato nella realizzazione di opere devozionali destinate al mercato, un settore di grandissima importanza visto l’ampio bacino di richiesta.

Le tre figure sono inserite su uno sfondo naturalistico, del quale è possibile intravedere unicamente il cielo e un albero sulla sinistra. I lineamenti morbidi e classicheggianti della Vergine, con lo sguardo teneramente abbassato verso il figlio, conducono l’osservatore verso le sue mani che sorreggono il piccolo Gesù, rappresentato come un bambino che ha appena imparato a camminare ma che, con lo sguardo sicuro verso il riguardante, impartisce la benedizione con la destra e sostiene un globo quadripartito e sormontato da una croce, che lo connotano come ‘Salvator Mundi’. A sinistra, mentre osserva lo spettatore-devoto, la figura di san Francesco sovrintende alla tenerissima scena. Probabilmente a maggior conferma dell’appartenenza di questo piccolo rame al genere della pittura devozionale vi è proprio il ritratto del poverello di Assisi, in questo caso modulato sull’effige ritenuta più vicina al volto originario del santo, quella di Cimabue nella Basilica Inferiore e di Giotto nelle scene della vita di Francesco in quella Superiore.

Lara Scanu




Bibliography
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 284
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 217
  • R. Longhi, Precisioni nelle gallerie italiane. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 223
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 92, n. 162
  • K. Hermann Fiore, Roma scopre un tesoro. Dalla Pinacoteca ai depositi, un museo che non ha più segreti, Roma 2006, p. 155