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Ritratto di Tito su busto moderno

Roman art


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Il ritratto, inserito in un busto moderno, rappresenta Tito, secondo imperatore della dinastia flavia che segue al potere il padre Vespasiano regnando dal 79 all’81 d.C. La testa, dalla struttura squadrata e massiccia, presenta i caratteri fisiognomici tipici: occhi infossati nelle cavità orbitali, naso grosso, bocca serrata con sottili labbra, mento prominente, guance pingui. La capigliatura, con piccoli ricci diradati sull’occipite ma ancora folti sull'ampia fronte, accosta il ritratto al primo tipo ritrattistico dell’imperatore, suggerendo una datazione di poco anteriore alla nomina a imperatore.


Object details

Inventory
CLXXI
Location
Date
ca. 78 d.C.
Classification
Medium
marmo di Luni
Dimensions
altezza con busto cm 66; testa cm 30
Provenance
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Collezione Borghese, citato nell’Inventario Fidecommissario Borghese, 1833, C, p. 53, n. 172 (sala VIII). Acquisto dello Stato, 1902. 

Conservation and Diagnostic
  • 1995, CBC

Commentary

La testa presenta una struttura squadrata e massiccia, il volto è rotondo con guance pingui. La capigliatura, costituita da piccoli ricci resi attraverso un abbondante impiego del trapano, diradati sull’occipite ma ancora folti sull'ampia fronte, segnata al centro da due profonde rughe orizzontali, scende sul collo con brevi ciocche arcuate. Gli occhi, infossati nelle cavità orbitali, hanno palpebre ben marcate. Il naso grosso è incorniciato da leggere pieghe labio-nasali, mentre la bocca, serrata, ha sottili labbra; il mento prominente è rotondo e si nota – nonostante una scheggiatura – la presenza di una fossetta centrale. Il collo robusto si inserisce su un busto moderno con lorica e paludamentum allacciato alla spalla destra, che si drappeggia abbondante sul petto per poi risalire sulla spalla sinistra. 

La testa presenta le caratteristiche somatiche della nota immagine di Tito, secondo imperatore della dinastia flavia che segue al potere il padre Vespasiano regnando dal 79 all’81 d.C. 

Il ritratto riproduce il primo tipo ritrattistico di Tito (ancora Cesare) per la resa libera dei capelli sopra la fronte con dei ricci ad anello, noto anche come “tipo Ercolano” poiché la replica migliore proviene dalla basilica della città vesuviana, creato probabilmente in occasione del ritorno del principe in Italia, nel 71 d.C., dopo la vittoria in Giudea (Napoli, MANN, inv. 6059; Rosso 2009a, p. 481, n. 83). Questo si distingue dalla seconda serie di ritratti, il cd. “tipo Erbach”, attestato da oltre 15 esemplari che presentano invece una capigliatura sulla fronte contraddistinta da brevi ricci arcuati rivolti a sinistra e interrotti da una forcella, elaborato in occasione dell’ascesa al trono nel 79 d.C. (sulle due diverse tipologie del ritratto di Tito vd. Rosso 2009b, p. 415, n. 11; Fittschen 1977, pp. 63-67; Bergmann-Zanker 1981, p. 375). Come sottolineato da P. Zanker, l’adozione del “tipo Erbach” denuncia non solo la volontà di adattarsi alla moda in vigore, ma soprattutto un mutamento nel messaggio politico dell’immagine ufficiale, aderente – nel trattamento della chioma – al tipo principale dell’iconografia dell’imperatore Claudio, ultimo divo della gens giulio-claudia (Zanker 2009).

L'abbondante impiego del trapano nella resa della capigliatura della testa Borghese sembra trovare un confronto in una replica antica di questo stesso tipo, conservata nei Magazzini dei Musei Capitolini (inv. 3361, vd. Fittschen, Zanker 1985, p. 34, n. 30), che come la nostra rappresentata Tito Cesare all’età di 40 anni, poco prima della nomina a imperatore.

Jessica Clementi




Bibliography
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  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 29, n. 17.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 36.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Premier à Rome, Roma 1904, p. 29.
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 14.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 16.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 14, nn. 133-134.
  • K. Fittschen, Katalog der antiken Skulpturen in Schloss Erbach, Berlin 1977, p. 63, n. 21.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 17.
  • M. Bergmann, P. Zanker, Damnatio maemoriae. Umgearbeitete Nero- und Domitiansporträts. Zur Ikonographie der flavischen Kaiser und des Nerva, in “Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts”, 96, 1981, pp. 317-412.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 101.
  • K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in Capitolinischen Museum und den anderen kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, I, Kaiser und Prinzbildnisse, Mainz am Rhein, 1985, p. 34, n. 30.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 144, n. 4.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 212-213, n. 195.
  • E. Rosso, Statua loricata di Tito, in Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi, Catalogo della mostra, Roma, 27 marzo 2009-10 gennaio 2010, a cura di F. Coarelli, Milano 2009, p. 481, n. 83.
  • E. Rosso, Ritratto di Tito, in Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi, Catalogo della mostra, Roma, 27 marzo 2009-10 gennaio 2010, a cura di F. Coarelli, Milano 2009, p. 415, n. 11.
  • P. Zanker, Da Vespasiano a Domiziano. Immagine di sovrani e moda, in Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi, Catalogo della mostra, Roma, 27 marzo 2009-10 gennaio 2010, a cura di F. Coarelli, Milano 2009, pp. 62-67.
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