Madonna and Child, partial copy of Sant'Angelo in Vado Altarpiece
(Sant'Angelo in Vado 1542-43 - Ancona 1609)
Text not translated yetL’opera, segnalata in collezione Borghese a partire dal 1790, risulta una copia parziale, limitata alla sola figura di Maria con il piccolo Gesù, della monumentale pala che Federico Zuccari eseguì nel 1603 per il monastero di Santa Caterina di Sant’Angelo in Vado. L'autore, erroneamente identificato in passato con Santi di Tito, è da ricercarsi tra i seguaci del pittore marchigiano.
Object details
Inventory
Location
Date
Classification
Period
Medium
Dimensions
Frame
Cornice ottocentesca con quattro palmette angolari (cm 46,5 x 41 x 7)
Provenance
Text not translated yetRoma, collezione Borghese, 1790 (Inv. 1790, St. X, n. 32; Della Pergola 1959); Inventario Fidecommissario 1833, p. 39; Acquisto dello Stato, 1902.
Conservation and Diagnostic
- 1945 - Carlo Matteucci (pulitura generale, ripresa a punta di pennello delle parti mancanti).
Commentary
Il dipinto, dalla provenienza sconosciuta, è citato per la prima volta nella raccolta Borghese nel 1790, inventariato come opera di Benvenuto Tisi detto il Garofalo, nome ripreso nel Fidecommisso del 1833 e nelle schede di Giovanni Piancastelli (1891). Tale attribuzione, rivista da Gustavo Frizzoni e Corrado Ricci in favore di Luca Longhi - notizia desumibile dalle Note manoscritte di Giulio Cantalamessa (1912) - fu scartata da Roberto Longhi (1928) che propose di attribuire la teletta a Santi di Tito, parere accettato unanimemente da tutta la critica (De Rinaldis 1948; Della Pergola 1959; Collareta 1977; Forlani Tempesta 1980), ad eccezione di Günther Arnolds (1934). Nel 2006, allontanandosi dal giudizio longhiano, Kristina Herrmann Fiore ha pubblicato il dipinto come 'maniera di Federico Zuccari', essendo l'opera con tutta evidenza una copia, limitata alla sola figura della Vergine e del Bambino, della nota pala di Sant'Angelo in Vado, eseguita dallo Zuccari nel 1603 per il monastero di Santa Caterina.
Antonio Iommelli
Bibliography
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 154;
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 132;
- G. Cantalamessa, Note manoscritte al Catalogo di A. Venturi del 1893, Arch. Gall. Borghese, 1911-12, n. 232;
- R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 198;
- G. Arnolds, Santi di Tito, pittore di Sansepolcro, Arezzo 1934, p. 84;
- A. Venturi, Storia dell’Arte Italiana, IX, Milano 1934, p. 595;
- A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese, Roma 1948, p. 33;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1951, p. 26;
- L. Ferrara, Galleria Borghese, Novara 1956, p. 42;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, pp. 52-53, n. 74;
- M. Collareta, Tre note su Santi di Tito, in “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa”, III, 1977,1, pp. 355-356;
- A. Forlani Tempesti, in Firenze e la Toscana dei Medici nell'Europa del Cinquecento. Il primato del Disegno, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 1980), a cura C. Beltramo Ciappi, Milano 1980, p. 206;
- K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 78.